Regia di Andrej Konchalovskij vedi scheda film
OCCHIO: ANTICIPO IL FINALE Dal punto di vista formale ed estetico il film ha secondo me alcuni difetti. Innanzitutto la fotografia: passi il colore sbiadito - perché quello è dovuto all'età della pellicola - ma ci sono molte scene in interni che sono decisamente troppo scure. Quelle all'aperto nella parte a colori sono le sole che funzionano (che belle le strade con pochissime macchine); come accade quando si ha una macchina fotografica di pochi soldi che non ha le regolazioni, allora solo una luce particolare è quella che va bene. Nella parte in bianco e nero, invece, sono le scene all'aperto ad essere decisamente troppo chiare. Se la causa è stata solo un pessimo direttore della fotografia, tutto si spiega, ma appare anche poco giustificabile. Se invece è un effetto voluto, beh, non mi pare proprio una scelta indovinata. Poi, la narrazione è alquanto discontinua e procede per situazioni che sarà il nostro ragionamento a spiegare e cucire insieme l'una con l'altra. La risposta qui può essere la diversa idea di cinema che vigeva in Unione Sovietica, il quale si serviva di espedienti formali da noi sconosciuti. Le canzoni sono discrete e fanno del film un quasi musical dell'est. L'elemento migliore del film, che da solo lo rende interessante e tutto sommato riuscito, è il discorso. I due amanti - che vivono un vero idillio amoroso - vengono separati da sfortunate circostanze delle quali nessuno dei due ha la minima colpa. Le strade diverse che prenderanno - forse inizialmente imboccate quasi come un ripiego - li porteranno comunque, e in modo misterioso, a realizzarsi umanamente ed affettivamente. Manca cioè il tema frequente dei due ex amanti che ripiegano su altre persone e scontano una vita di infelicità. Ciò certamente accade spesso, ma è pur vero che talora può accadere anche il contrario. Siccome io credo in Dio, interpreto le circostanze che ci fanno deviare da quanto avevamo progettato come la sua mano che ci sospinge verso quello che aveva pensato per noi e che non potevamo capire essere la sua volontà, poiché la vita ci stava portando in tutt'altra direzione. Questo senza nulla togliere alla bontà che di per sé aveva la nostra scelta. Niente qui farebbe sconsigliare ai due di mettersi assieme. Anzi, tutto fila liscio, compresa la fedeltà, anche quando ci si aspetta che con la partenza di lui entrambi avrebbero fatto il classico scivolone fra le braccia di altre persone. Secondo me non è che si innamorano della vita, ma del proprio marito e della propria moglie, che si son trovati ad avere. Certe scene hanno una loro forza lirica, e il finale ha qualcosa di liberatorio, di chiarificatore, e porta un compimento imprevisto ma giusto. Insomma, tutto sommato credo che questo film valga proprio la pena. E' comunque anni luce distante da ciò che il regista avrebbe poi fatto negli USA (per fortuna).
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