Regia di Morgan Spurlock vedi scheda film
VOTO : 6++.
Prodotto abbastanza particolare questo di Morgan Spurlock, che veniva dai buoni riscontri di “Super size me” e che sceglie una strada di racconto molto personale per parlare di un tema dominante negli ultimi anni, ovvero tutto quanto ruota intorno alla figura di Osama Bin Laden e quindi il terrorismo che ha incrinato, ancor prima della crisi economica, molte certezze del mondo occidentale.
La compagna di Morgan è in dolce attesa, ma il mondo che attende il prossimo nascituro è pieno di insidie, così Morgan si prepara meticolosamente (tra corsi di sopravvivenza di varia natura) e parte per un lungo viaggio nel mondo orientale per andare sulle tracce del (ex) ricercato numero uno.
Attraverserà l’Egitto (e quanto detto su Mubarak si ricollega in maniera calzante su quanto accaduto negli ultimi anni), il Marocco, Israele (con la situazione di continua tensione con la Palestina), l’Arabia Saudita (con divisioni sociali incredibili) per arrivare poi in Afghanistan e infine in Pakistan, incontrando realtà molto distanti da quella occidentale, ma anche quasi sempre voci contrarie ad Al Qaeda (ch nn ha certo portato benessere, anzi, alla povera gente di questi posti).
Sul più bello però capirà che le sue prerogative personali sono ben altre e deciderà di non andare oltre.
Film abbastanza stimolante, ma al quale manca anche qualcosa per far scattare la scintilla.
Mostra infatti realtà interessanti con occhio diverso da quello standardizzato medio, ma poi non affonda il colpo con estrema decisione, ne si pone in modalità tali da fare il salto di qualità, ne come documentario in senso stretto (questo è più volte un po’ banale), ne come simpatia (assai meno presente rispetto al precedente film del regista).
Rimangono squarci con punti di vista niente male, ma poi ci sono anche ovvietà per nulla trascendentali (non serviva questo film per capire che pure in Oriente Osama non fosse amato, così come gli americani che ficcano il naso in affari che non gli competerebbero, creando più danni che altro).
Insomma manca un po’ di coraggio e determinazione (anche se va dato atto a Morgan di non aver fatto un film “americano”), così anche le considerazioni finali hanno senza dubbio il loro senso (capire che ci sono dei paletti che è meglio non passare per custodire il proprio nido che rimane la cosa fondamentale di tutto), ma non colpiscono più di tanto.
Dunque il film si vede piacevolmente, ma pare incompiuto, comunque aiuta a capire meglio certe realtà che saranno anche lontanissime dalle nostre, ma dove alla fine i principi fondamentali di ogni uomo sono gli stessi dappertutto (poter campare in pace con i propri cari e avere di che vivere).
Interessante a momenti, ma mi aspettavo molto di più.
VOTO : 6++.
S'imbarca in un'avventura interessante, ma non trova sempre chiavi di lettura convincenti.
VOTO : 6.
Meno ispirato che nel precedente "Super size me" dove di faceva valere molto di più.
VOTO : 6.
E' la compagna del regista, non è un'attrice e anche per questo riesce ad essere naturale.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta