Regia di Mabrouk El Mechri vedi scheda film
Con una struttura a flasback alla Tarantino, il regista semiesordiente, offre la sua indubbia capacità tecnica al servizio del protagonista J. C. Van Damme. Un Van Damme stanco, invecchiato, sommerso dai sensi di colpa e dai debiti che si trova invischiato in una rapina ad opera di strampalati criminali, che fanno credere che ne sia proprio lui l'artefice. Chiaramente non tutto andrà come ci si aspetta...Un Van Damme sorprendente quello di questa pellicola: autoironico e misurato, non perde occasione per prendersi in giro e scherzare con le sue doti da karateka. Ma soprattutto un Va Damme che sente chiaramente l'urgenza di liberarsi di qualche "fantasma": appare evidente dallo struggente monologo del pre finale, dove ammette i propri errori, l'infedeltà, la dipendenza dalla droga, i problemi psichici (ha sofferto di sindromi maniaco-depressive), direttamente allo spettatore, quasi a volerci disilludere sul valore del successo: che per lui è effimero e beffardo. Impossibile parlare di prova d'attore per lui. Quella che mette in scena è la sua vita (con qualche esagerazione, visto che non è vero che è in bancarotta) e ciò che interpreta non è altro che sè stesso. Comunque un film sorprendente, divertente e tutt'altro che banale. Dateci un occhio!!!!!
Pertinente
Sicuramente ha mestiere da vendere.
Davvero sorprendente l'autoironica e crepuscolare interpretazione che da di sè stesso. Gran coraggio
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