Regia di George C. Wolfe vedi scheda film
Di solito i film che emanano l'aura di "Come un uragano", con l'aggiunta della firma di Nicholas Sparks, specializzato in romanzi sentimental-lacrimogeni, non mi fanno alcuna simpatia. Mettiamo anche che hanno molto del prevedibile, che più o meno si sappia dopo una decina di minuti dove si vada a parare e che ci sono pochi fotogrammi che uno non abbia preventivato. Tutto vero, eppure "Nights in Rodanthe" è molto meno da buttare via di quanto ci si possa aspettare: sarà per l'affiatamento rodatissimo tra Diane Lane, sempre più fascinosa, e Richard Gere, sarà per la comunque abbastanza sobria dimensione sentimentale tra due vite in precarietà sentimental-etica, sarà per la professionalità con cui il film tutto sommato è realizzato ed allestito. Certo, quanto a prevedibilità, scena finale riecheggiante "La mia Africa" compresa, non manca niente, però diciamo che la pellicola rientra anche tra quelle perfettamente evitabili da chi non è interessato ad avere a che fare con il genere:lo schema in cui il nuovo sentimento d'amore va a confluire è di quelli risaputi, con tanto di riscatto morale annesso. Però se dopo metà film ancora non ci si è annoiati, è già qualcosa.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta