Regia di Sam Fell, Robert Stevenhagen vedi scheda film
Esordio nell’animazione digitale per il grande schermo da parte della Universal, Le avventure del topino Despereaux è l’adattamento dell’omonimo romanzo di Kate DiCamillo. Racconta di Despereaux, un topo tanto coraggioso da essere ritenuto pazzo dai suoi simili. Soprattutto, però, è una storia di emarginati in bilico tra due desideri: quello di rivalsa, verso un mondo che li ha esclusi, e quello di rappacificarsi con se stessi e redimere i propri errori. Se il protagonista è stregato dai principi della cavalleria, intorno a lui si dibattono Roscuro, un ratto amante della luce ma costretto a nascondersi nell’ombra, e Miggery Sow, una sfortunata serva che sogna di essere una principessa. Tutto questo nel regno di Dor, un tempo baciato dal sole, dove regna un sovrano obnubilato dal dolore per la morte della moglie. Sua figlia, la principessa Pea, attende alla finestra che, un giorno, il cielo si schiarisca. L’incipit con la grande festa della zuppa perde l’inevitabile confronto con Ratatouille, ma poi il film trova una propria anima e stupisce con la minuzia delle città dei topi e dei ratti e con un’illuminazione calda e tenue, ispirata ai pittori fiamminghi. Una fiaba classica e onesta, cui forse manca solo un po’ di sense of humour.
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