Regia di Philippe Claudel vedi scheda film
Molto bello. Rohmeriano nella narrazione, fatta di tagli secchi, sequenze anche mute, brevi, situazioni realistiche. Scrittura eccellente, interpretazioni eccezionali. La protagonista in primis, ma anche la bambina vietnamita è strepitosa nell'espressività e il regista usa tutto e tutti alla grande. Scena da ritagliare e mettere su You Tube (forse lo farò). Lei che è stata a letto con uno incontrato al bar e questi gli chiede, dopo essersi fumato la sigaretta e rivestito, se le è piaciuto e lei che ci pensa un attimo e poi "Sinceramente no. Per niente" e l'altro, rimasto secco, saluta ed esce bofonchiando qualcosa. Terribile. Ecco, a proposito di 'terribile'. Lo sfogo finale di lei che esplode raccontando cosa è successo, perchè ha ucciso il figlio, è l'unica cosa (certo non da poco) della storia che lascia un attimo perplessi. Lei, dottoressa, aveva scoperto nel figlio la malattia devastante che lo avrebbe portato ad una orribile morte e lei lo uccide con una iniezione per non farlo soffrire ancora ("Quasi non riusciva più a muoversi"). La domanda sorge spontanea: ma gli avranno fatto poi una autopsia al bambino, e non hanno visto che era malato? I giudici condannano lei solo perchè si rifiuta di rispondere a tutte le domande, poichè ha deciso, dentro di sè, di voler comunque espiare? Non riescono a fare da soli una congettura alquanto ovvia? Poco credibile. Per questo non gli dò più di quattro comunque meritatissime stellette.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta