Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film
In alcuni sobborghi sperduti nel nulla, Rino (Filippo Timi) è un padre disoccupato, incline alla violenza e con un figlio a carico (Alvaro Caleca). Intorno a loro gira Quattroformaggi (Elio Germano), il matto del villaggio, apparentemente innocuo ma in realtà pronto a commettere un efferato crimine.
Salvadores prende un romanzo di Ammaniti per questo film che parla (come avviene appunto nei romanzi dello scrittore romano) di realtà "paesane" al margine, dove nei migliori dei casi serpeggia un disagio sociale destinato a rimanere tale; nei peggiori lo stesso disagio può trasformarsi in squallide tragedie. Tutti e tre i protagonisti, malgrado le loro gesta spesso sconsiderate, non appaiono come personaggi negativi ma piuttosto come vittime di una realtà senza sbocchi ed opportunità di sorta, e pertanto costretti a difendersi come possono, schiacciati come sono da situazioni più grandi di loro. Per il resto buono il ritmo del film, la fotografia (algida ma efficace) e la recitazione di tutti gli attori principali.
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