Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film
L'anima della fiction disgregata in una rabbiosa pretesa di realismo. Solo la memorabile interpretazione di Elio Germano risolleva parzialmente il film dalla più completa desolazione televisiva, tra un Filippo Timi atipicamente sopra le righe e una colonna sonora incline alla canzonetta, con una lunga sequenza centrale in notturna che ha tanto della ricostruzione da "Telefono Giallo". Questo film propone la solita squallida storia di provincia, alla quale Salvatores non riesce ad aggiungere nessun particolare tocco personale.
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