Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film
retoSecondo film di Salvatores tratto da un (discreto) libro di Ammaniti, "Come Dio comanda" non ripete gli ottimi risultati ottenuti da "Io non ho paura". Colpa in parte di una sceneggiatura con qualche intoppo che, soprattutto nella prima parte, non riesce a riprodurre appieno l'alchimia che il libro ingenera nel lettore nei confronti del morboso rapporto padre-figlio, e in parte di attori non sempre all'altezza: Germano fastidiosamente sopra le righe e praticamente insopportabile, De Luigi mediocre, fuori ruolo, e servito male da un personaggio caratterizzato coi piedi che tra tutti è quello che più paga lo scotto del passaggio dalla pagina alla pellicola. Ottime invece la prova di Timi nel ruolo del padre violento e antisociale ma a suo modo buono, e del giovane esordiente Caleca, un po' bloccato in avvio ma decisamente convincente nella seconda parte, a tragedia avvenuta. Nel complesso, un film sgangherato e disomogeneo, deciso passo indietro rispetto alla precedente collaborazione tra il regista e lo scrittore (qui come allora anche cosceneggiatore).
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