Rino e Cristiano Zena sono padre e figlio e sono una famiglia perché la madre se n'è andata e loro vivono soli. Cristiano potrebbe essere un adolescente come tanti, ma è Rino a non essere un padre come gli altri: disoccupato, emarginato, violento, alcolista, tenuto sotto controllo dall'assistenza sociale che minaccia di revocargli la custodia del figlio. Rino, tuttavia, ama Cristiano e si dedica a lui con tenerezza ed è con vero affetto che lo educa alla violenza e al culto della forza.
Note
Salvatores tiene insieme il tutto con un linguaggio asciutto e nervoso e una andatura piuttosto muscolare. Le scelte attoriali sono meno felici del solito (Germano gigioneggia, Timi è una presenza suggestiva ma dal tono teatrale, il giovane Alvaro Caleca dà il meglio a partire dalla tragedia e Fabio De Luigi non è irresistibile nei panni di un improbabile assistente sociale). Qua e là il copione avrebbe avuto bisogno di qualche rifinitura in più. Ma si esce dal film con la sensazione di aver passato del tempo con un cinema dotato di una energia, come dire, animale.
Drammone di quelli che ti incollano alla sedia, storia terribile girata con mano sicura da Salvatores. Solo, De Luigi pare fuori contesto. Voto: 4 stelle e mezzo (2023)
Attori fuori ruolo (incredibile ma vero..) e una regia che non riece mai a rendere cinematografico il soggetto tratto dal libro di Ammanniti già di per sè poco adattabile al grande schermo.
Salvatores ha fatto di molto meglio e qui sinceramente era proprio meglio il libro di Ammaniti a differenza di "Io non ho paura". Cmq sempre meglio di qualsiasi prodotto medio italiano e Filippo Timi convince.
Il film mi è piaciuto abbastanza… rspecchia una delle tante realtà che si vivono in italia al giorno d'oggi.A mio avviso diretto molto bene…Tanti Saluti ^_^NewFilmology
Film difficile , ma in parte riuscito di Salvatores che per la seconda volta è alle prese con un libro . In questo caso però ci sono più limiti e ne risente anche la sceneggiatura. Comunque un lavoro interessante
In alcuni sobborghi sperduti nel nulla, Rino (Filippo Timi) è un padre disoccupato, incline alla violenza e con un figlio a carico (Alvaro Caleca). Intorno a loro gira Quattroformaggi (Elio Germano), il matto del villaggio, apparentemente innocuo ma in realtà pronto a commettere un efferato crimine.
Salvadores prende un romanzo di Ammaniti per questo film che parla (come… leggi tutto
VOTO : 6/7.
Imperfetto, ma decisamente coraggioso, questo lavoro di Salvatores, lontano in tutto e per tutto anni luce da quanto la gente voglia vedere e sentire (ed aggiungerei soprattutto a Natale quando il film è uscito al cinema).
Rabbia ed emarginazione sociale in un contesto, zona di cave nel ricco nord est, che ne amplifica la portata, personaggi sopra le righe (filo nazisti,… leggi tutto
Non so cosa pensi Salvatores di questo suo film, ma dubito che ne sia rimasto intimamente soddisfatto. Secondo me è uno dei lavori meno riusciti, secondo forse al solo Amnèsia, del regista di Mediterraneo. Si nota una qualche continuità con l'altro film ammanitiano di Salvatores, Io non ho paura (che comunque è infinitamente più riuscito) per le tematiche, come l'infanzia difficile e una… leggi tutto
Dove si dimostra che un padre alcolizzato, violento, razzista e nazista non è il peggiore dei padri possibili. Dove si dimostra che un amico sensibile, timorato di Dio, amante degli animali e dei presepi può essere il peggiore degli amici possibili. Protagonista è il freddo e grigio nord est italiano, la sua sporcizia, la sua miseria, fuori e dentro, la sua disperazione. Una…
In alcuni sobborghi sperduti nel nulla, Rino (Filippo Timi) è un padre disoccupato, incline alla violenza e con un figlio a carico (Alvaro Caleca). Intorno a loro gira Quattroformaggi (Elio Germano), il matto del villaggio, apparentemente innocuo ma in realtà pronto a commettere un efferato crimine.
Salvadores prende un romanzo di Ammaniti per questo film che parla (come…
Da giorni la pioggia è una costante delle (almeno mie) giornate, è decisamente autunno e bisogna accettarla sperando ovviamente non dia luogo a disastri che purtroppo ci siamo abituati a vivere sempre…
Film sicuramente fuori dagli schemi, "Come Dio comanda", mette in scena una realtà dura, forte e schiacciante, che fa piacere vedere ancora esistente al cinema.
Molto toccante e centrale nel film, è il rapporto fra padre e figlio: un rapporto che non viene spesso analizzato e, anzi, il più delle volte viene dato insulsamente per scontato.
Di per sé la…
"When you seal my fate, sorrow turns to hate If I can see a light shining Is this borrowed time maybe a final time That I can see a light shining?"
(I see your face from Draconian Times, Paradise…
In una notte di pioggia, nella provincia friulana un borderline disadattato e visionario (Germano) insegue una ragazza in motorino (Leo), tenta un amplesso in mezzo a un bosco e in un "impeto amoroso" la uccide. Sconvolto, chiama Rino (Timi), l'unico amico che ha, un altro disadattato con esoftalmo, razzistissimo e filonazista che vive in una stamberga col figlio quattordicenne (Caleca),…
Dramma che viene dal basso,dagli emarginati dai folli con il cervello inzuppato di idee filonaziste e di ambienti ai limiti della societa' civile aiutato da un Friuli piovoso,plumbeo,tetro.Timi e Germano che recitano ai limiti della follia e Fabio De Luigi in versione drammatica,distante anni luce dalla commediaccia dei suoi ultimi lavori.Un gran bel film....per me tra buono e ottimo.
Oltre a essere un film diretto da Gabriele Salvatores, Come Dio comanda è anche l'ultimo libro di Niccolò Ammaniti che ho letto. Devo dire che fino a quel momento la prosa di Ammaniti mi aveva sempre intrigato; proprio con questo romanzo la sua formula (spesso simile di libro in libro) aveva iniziato a mostrare la corda e il risultato non mi era sembrato del tutto soddisfacente. Lo stesso…
Relazione primaria, assoluta: parlare del rapporto, nel cinema come ovunque, tra il padre e il figlio maschio (o i figli se più di uno) significa aprire un elenco sterminato. Abbiamo atteso a lungo prima di affrontare…
Non so cosa pensi Salvatores di questo suo film, ma dubito che ne sia rimasto intimamente soddisfatto. Secondo me è uno dei lavori meno riusciti, secondo forse al solo Amnèsia, del regista di Mediterraneo. Si nota una qualche continuità con l'altro film ammanitiano di Salvatores, Io non ho paura (che comunque è infinitamente più riuscito) per le tematiche, come l'infanzia difficile e una…
Una delle figure più a rischio del mondo del cinema è quella del padre. Di regola dà cattivi esempi e occorre che muoia prima dei titoli finali. Autoritari,prevaricatori, affidabili, aspiranti al…
In " Io non ho paura",il gioco era riuscito bene a Gabriele Salvatores,trarre un film molto aderente,ed allo stesso tempo improntato in modo molto personale,da un romanzo di Niccolò Ammanniti:cinque anni dopo viene concesso il bis,e dal libro "Come Dio comanda" il regista di origine napoletana trae una sceneggiatura ed un conseguente lungometraggio. Su una storiaccia di degrado nel…
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Commenti (9) vedi tutti
Drammone di quelli che ti incollano alla sedia, storia terribile girata con mano sicura da Salvatores. Solo, De Luigi pare fuori contesto. Voto: 4 stelle e mezzo (2023)
commento di robynestaSemplicemente eccezionale!
commento di ferdinando menconiAttori fuori ruolo (incredibile ma vero..) e una regia che non riece mai a rendere cinematografico il soggetto tratto dal libro di Ammanniti già di per sè poco adattabile al grande schermo.
commento di PugnoSalvatores ha fatto di molto meglio e qui sinceramente era proprio meglio il libro di Ammaniti a differenza di "Io non ho paura". Cmq sempre meglio di qualsiasi prodotto medio italiano e Filippo Timi convince.
commento di Stuntman MiglioIl film mi è piaciuto abbastanza… rspecchia una delle tante realtà che si vivono in italia al giorno d'oggi.A mio avviso diretto molto bene…Tanti Saluti ^_^NewFilmology
commento di newfilmologyA me non è piaciuto per nulla,non mi ha trasmesso nessuna emozione.Nemmeno lontanamente paragonabile a Io non ho paura.
commento di primavera63Poco riuscito, non sa dove andare. Timi sprecato.
commento di EwanFilm difficile , ma in parte riuscito di Salvatores che per la seconda volta è alle prese con un libro . In questo caso però ci sono più limiti e ne risente anche la sceneggiatura. Comunque un lavoro interessante
commento di herbieUn salutare pugno nello stomaco, con molte sbavature ma da prendere o lasciare.
commento di satura