Regia di Jerry Calà vedi scheda film
Scordiamoci le battute del primo episodio di "Vado a vivere da solo", quelle semplici, ma efficaci e per giunta dotate di una schietta originalità: il vecchio Calà non sarebbe più in grado di sfornarne di nuove. Per la verità - pur anche non riferendoci ad una pietra miliare della commedia italiana -sarebbe già troppo parlare di questo film come seguito di un altro ben più fortunato. Questo lungometraggio, che recupera i metri quadri e la polvere del vecchio attico sopra il cinema, ma null'altro, invita lo spettatore in un sadico patto finzionale dove ancora una volta il Jerry dei Gatti veste i panni del tombeur de femmes, uno gigolò impenitente che ha come amico e concorrente Don Johnson, come (nuovo) padre uno dei peggiori Paolo Villaggio mai visti e come amica la ex (?) pornostar Eva Hanger. Tutti gli altri attori o comparse del film precedente che potevano dare senso ed interesse ad un sequel sono stati allegramente ignorati: è rimasto soltanto un Jerry Calà comicamente impotente a cui non resta che acquistare i prodotti dalla rosticceria e spacciarli come suoi; molti l'hanno fatto sul serio nella vita, molti di più hanno solo accarezzato l'idea: è questo forse l'unica ragione per dividere ancora qualcosa con il comico veronese.
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