Regia di David Hackl vedi scheda film
Stavolta sarò molto più breve del solito, anche perchè il materiale è quello che è. O lo si ama o lo si detesta. Io propenderei per la seconda ipotesi. E non perchè io abbia alcun atteggiamento snobistico nei confronti del nobilissimo genere horror. Anzi. Proprio pochi giorni or sono ho apprezzato un film di ottimo livello come "The orphanage". Figuratevi che ho difeso perfino film bistrattatissimi come "Frontiers", "Rovine", "Turistas"...:li ho apprezzati perchè li ho trovati, ciascuno a modo suo, vivaci, comunicativi, brillanti nel loro andare a caccia di nervi scoperti, nel loro giocare con la paura. E inoltre mi sono divertito tanto con i due Hostel (bastonati dalla critica pure quelli!) del tarantiniano Ely Roth, grande maestro di ironìa....per non parlare poi dei gustosi deliri firmati da Rob Zombie....Insomma tutta questa premessa per ribadire che non solo non ho pregiudizi nei confronti dell'horror, ma, anzi, è un genere che ho sempre frequentato. Ma la saga di Saw, quella no, quella proprio non mi va giù. Ciò che trovo più irritante ed indifendibile è proprio la scelta stilistica che caratterizza la serie fin dal primo episodio. Questi colori estremamente lividi, queste facce inespressive quasi bovine, queste "prove" sempre più estreme che fanno ormai ridere i polli, questi stanzoni spogli usati come location...tutto ciò funzionava come novità nel primo capitolo, poi al secondo già non se ne poteva più. Dopo, è stato tutto un delirio reiterato con sempre maggiore spinta. So bene che esistono legioni di fans che dibattono seriosamente sulle presunte sottili differenze esistenti fra ognuno degli episodi finora realizzati; io ho per loro il massimo rispetto, ma ciò non mi trattiene nel mio giudizio complessivo sulla saga: ciarpame, mondezza, cattivo gusto fieramente esibito, roba da mentecatti. Ma siccome mi rendo conto di esserci andato giù pesante, vorrei chiudere con un momento di eleganza formale, riportando testualmente un estratto dalla recensione di "Saw 5" apparsa sul sito di cinema "Movieplayer" (che condivido pienamente). "Ciò che continua a mancare in SAW -e che si è fatto paradigma nella scena dell'autopsia in SAW 4- è la capacità di generare un minimo potenziale immaginativo. SAW vive e muore nell'esibizione spudorata e acritica del sadismo più nero, sostanzialmente fuori dal regno del cinema".
Voto: 2
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