Regia di Phil Traill vedi scheda film
Lasciamo perdere per un attimo il fatto che questa commediola sia stata incoronata di prepotenza ai Razzie Awards del 2010, probabilmente per un'antipatia viscerale nei confronti della Bullock che di lì a pochi giorni avrebbe vinto l'Oscar per "The blind side". Esaminiamo il film per quello che è: Mary Horowitz è un' eccentrica e logorroica creatrice di cruciverba che vive a casa con i genitori. Enciclopedia vivente con qualche problema di socializzazione, accetta (per disperazione) un appuntamento al buio dove conosce il cameraman Bradley Cooper. Fisicamente ci siamo, i due si piacciono pure ma lei è veramente troppo strana e allora lui se la dà a gambe. Mary, per tutta risposta, s'innamora e lo insegue per tutto lo stato mentre questi cerca lo scoop della vita assieme ad un anchorman piacione. Nel tragitto diventerà un'eroina, troverà sé stessa e tanti amici che mai avrebbe sperato di avere. Con un plot del genere, evitare di essere retorici e stucchevoli è arduo; un'impresa troppo dura per l'esordiente Phil Traill che cade costantemente nella trappola, palesemente incapace di mettere un freno alle situazioni tragicomiche e letteralmente travolto dalla prova fuori controllo della Bullock. Costantemente ed esageratamente sopra le righe, l'ex reginetta della commedia americana è chiaramente in cerca di riscatto ma si fa prendere la mano consegnandoci un personaggio macchietta a tratti insopportabile. Tornando ai Razzies, non mi sento di dire che "A proposito di Steve" sia il peggior film dell'anno scorso ma sicuramente non è una produzione che possa destare grosso interesse od emozione, fatta eccezione giusto per la presenza del simpatico Thomas Haden Church che, al cinema, vorremmo vedere un po' più spesso.
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