Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
'L'agente segreto', con 'L'uomo che sapeva troppo', 'Il Club dei 39' e 'Sabotaggio' fa parte di una quadrilogia spionistica con cui Hitchcock raffina le sue capacità narrative, che raggiungono il culmine nel terzo film, e mette in atto le sue continue trovate visive, che vengono sempre prima del plot, che è quasi sempre poco più di un pretesto, e dei personaggi, che rappresentano una costante che, di volta in volta, l'autore modella a suo piacimento.
In questo terzo tassello l'elemento più debole è senza 'ombra di dubbio' la trama - tratta dai racconti aventi come protagonista Ashenden di W.S. Maugham e altri di Campbell Dixon, anch'essi ispirati a tale personaggio - incentrata sulla ricerca di una spia da parte di un eterogeneo gruppetto di agenti, formato appunto da Ashenden (John Gielgud), la bella Elsa (Madeleine Carroll) e lo stravagante Generale (Peter Lorre).
La trama si perde ben presto via e ciò che rimane è il clima di incertezza e di reciproci sospetti tra i tre agenti e un gentiluomo (Robert Young), gestito dall'autore con un crescendo di accumulo di tensione, come sempre attuttito con una buona dose di ironia serpeggiante.
Non funziona a dovere stavolta la coppia di protagonisti, formata da un giovane John Gielgud, attore straordinario ma qui mancante di quel sense of humour che aveva caratterizzato ad esempio il personaggio interpretato con classe da Robert Donat ne 'Il Club dei 39' e dalla sempre splendida Madeleine Carroll, ingabbiata in un ruolo dotato di poche sfumature, mentre, al contrario risaltano due comprimari come Peter Lorre, il quale si prende volentieri in giro, con un improbabile accento spagnoleggiante e un ancora più grottesca capigliatura provvista di permanente, e l'elegante performance di Robert Young, alle prese con la parte più interessante tra le quattro citate.
Da citare la scena dell'omicidio della persona sbagliata in Svizzera, vista attraverso un cannocchiale da Ashenden, ricorrendo quindi alla pratica del voyeurismo, da anni usata dal cineasta e sempre in via di perfezionamento e la rocambolesca sequenza risolutiva in treno, altro 'non luogo' hitchcockiano dove spesso si snodano i destini dei suoi 'eroi', anche qui girata con toni tra il serio e il divertito.
'Secret Agent' non è una macchina a orologeria perfetta, ma i pregi superano comunque i difetti elencati.
Voto: 7 (v.o. su youTube).
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