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Ex Drummer

Regia di Koen Mortier vedi scheda film

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La recensione su Ex Drummer

di superficie 213
8 stelle

Che bella sorpresa questo film "post-punk" belga - che finalmente viene distribuito anche da noi in una buona versione in Dvd - scritto e diretto dall' esordiente Koen Mortier che dimostra un vero talento nella costruzione delle immagini e nella scorrevolezza della narrazione.
Un film particolare ,non adatto a tutti,  che ha i maggiori pregi nella solidità della messa in scena , nella descrizione di una  società sottoproletaria dove cio' che conta e' solo arrivare al giorno dopo senza aver subito - o fatto - troppi danni e nella scelta delle canzoni del commento sonoro.
Un film crudo che ha nei suoi personaggi - un cantante che stupra e picchia ogni donna , un chitarrista sordo e tossico, un bassista ritardato e con una famiglia di pazzi ed un batterista ricco sfondato , ormai uscito dai quartieri di perfieria grazie ad alcuni libri che ha pubblicato ,ma "costretto" a trovarsi una handicap per fare parte del gruppo(!) ed in realtà, in quanto imobirghesito ,vero "cattivo" della situazione - una forza non comune.
Tutta la prima parte e' costruita su due piani visivo-narrativi, quello del gruppo - i The Feminist - e quello dello scrittore che grazie ai tre sbandati che compongono il gruppo stesso torna ad essere cio' che e' in realta' : un uomo di una bassezza unica..
Vediamo scorrere la vita dei tre  musicisti che si barcamenano in un mondo quasi grottesco per quanto crudo e paradossalmente realistico , non proviamo vera attrattiva per loro visto che sono davvero delle merde e che non hanno alcun lato del loro carattere che possa ispirare simpatia , ma nell'intimo sentiamo che le loro azioni sono quasi "comandate" da un mondo esterno compoletamente inadatto al loro stile di vita e di morte.
Magistrale poi l'idea di far camminire sul soffitto della propria casa il cantante , che vive in uno spazio-tempo assolutamente contrario a quello "umano" e che ha una strana e malsana idea di cio' che e' la vita.
Meravigliosa poi la sequenza delle prove di "Mongolod" dei Devo e davvero bellissimo ,per quanto cattivo, il finale.
Una pellicola sporca, non modaiola - il ritmo e' quello giusto di un'opera quasi d'avanguardia - che non cerca la soluzione a effetto ma che si basi su solide sequenze che compongono dei quadri assolutamente affascinanti.
Se volete vedere a cosa si avvicina l'inferno della normalita' questo e' il film che fa per voi.
Se siete dei buonisti lasciate stare e vedetevi "Mamma Mia".

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