Regia di Ernst Lubitsch vedi scheda film
Il bel tenentino Alexis viene inviato a una fortezza militare; lungo la strada è depredato da una banda di ladroni. Arrivato alla fortezza in mutande, è scambiato per un vagabondo, ma riesce a riabilitarsi con un’azione eroica, tanto che il comandante della fortezza gli promette in sposa sua figlia. Ma tornano in carica i ladroni, fra i quali c’è una bella ragazza che ha messo gli occhi su Alexis.
Lo scoiattolo è una pellicola comica in una maniera perfino eccessiva per i consueti toni di Ernst Lubitsch; una sguaiata vicenda di tragicomiche disavventure con protagonisti un ufficiale belloccio e vanitoso e due belle ragazze che rappresentano a loro modo l’astratta “bella società” (la figlia del comandante, elegante, innocente e pulita, ma non tanto intelligente) e la ben più concreta dura realtà (la figlia del capo dei ladroni, arruffata e sgraziata, ma sveglia e determinata). Una contesa che si risolve facilmente, pur dopo una serie di equivoci, con la scelta migliore per tutti; la sceneggiatura di Hanns Kraly e del regista non pretende di lasciare una morale forte o sensazionale, bensì punta tutto sulla caricatura dei personaggi e dei loro ruoli, nel tentativo di dar vita a una storia sopra le righe e grottesca priva di evidenti punti di vista critici. Ciononostante l’opera fu interpretata come antimilitarista in una Germania che peraltro usciva molto malmessa dalla prima guerra mondiale, motivo per il quale Lo scoiattolo non incontrò il giusto successo. Nei panni della ladra ritroviamo Pola Negri, già varie volte chiamata sui suoi set da Lubitsch negli anni precedenti; il tenentino è Paul Heidemann e la figlia del comandante Edith Meller. 6/10.
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