Regia di Barbet Schroeder vedi scheda film
Nel suo primo lungometraggio, Schroeder documenta la vita di un ragazzo appena laureato che cade vittima della droga, una fuga inutile dal passato verso il fascino della sregolatezza in piena epoca di contestazione, ammaliato da una ragazza anch'essa dipendente. Il regista, stretto collaboratore di Rohmer, sfoggia tutto il suo distacco con stile assolutamente imperturbabile, con occhio analizzatore e mai giudicante, lontano anni luce dal patetismo e da una presa di posizione, pregi che però possono anche rendere ostica una visione di quasi due ore. Fotografia molto curata di Nestor Almendros. 5
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