Regia di Fabrice Du Welz vedi scheda film
Marc è un cantante girovago che si esibisce qua e là, spostandosi con un piccolo furgone. Per via di un guasto meccanico una notte si trova a pernottare in un albergo sperduto nel nulla. Non sa che il proprietario è uno squilibrato che lo identificherà con la moglie - anch'ella cantante - che lo ha abbandonato da tempo.
Il film di Fabrice Du Welz rimanda a classici del passato come Psyco o L'inquilino del terzo piano. Interessante il fatto che il regista abbia voluto giocare con registri diversi, senza decidersi in maniera univoca in un senso o nell'altro. La storia si apre al grottesco, all'horror, al surreale, al thriller, senza che manchino delle note comiche, seppure sempre da intendersi in chiave grottesca. Senza raggiungere picchi estremi, la tensione rimane costante e niente pare facilmente prevedibile. Ne viene fuori una sarabanda di situazioni deliranti che ha la sua originalità e non lascia indifferenti.
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