Marc è un cantante nomade, si esibisce in case di riposo, intona pop song strappalacrime, invita il vetusto pubblico femminile ad ammirarlo. Quando finisce in un villaggio di campagna, abitato da soli uomini, le sue misere colpe degenerano nel calvario di pene insostenibili.
Note
Qui il fulcro è il maschilismo, che sul maschio si ritorce, brutalmente, trasformandolo in una donna mito anelata e stuprata: tra Psyco e Non aprite quella porta, tra L’ultima casa a sinistra e una versione al netto delle virtù di Justine di De Sade, Calvaire è antintellettuale, violento, regressivo, dramma così fisico da sdegnare la compostezza dei corpi e puntare alla deformazione grottesca, capace di creare tensione continua, immune alla tentazione di ammorbidire nell’ironia, serio anche quando rasenta il ridicolo.
Horror francese come SOLO loro sanno fare. Bisogna sperare di non capitare mai in un paese di bifolchi così. La scena del ballo è inimitabile. Chi dice pessimo e noioso non capisce un cazzo purché il voto è soggettivo..ma non capisce un cazzo ugualmente. 8
Horror psicologico Sottovalutato, nonostante sia ben riuscito. La scena del Ballo è stupenda. Bravi gli attori, Buone musiche, Bella fotografia. Non perché sono una donna, ma
un gioiellino passato inspiegabilmente inosservato. Sembra girato da Polanski. Bellissime le atmosfere e la fotografia. Davvero una bella sorpresa. Da vedere.
La forma ambigua dell'uomo........"Calvaire" dell'esordiente Du Welz oltre alla discesa nell'abisso rasenta il "surplus" del machismo animale,espresso nella fisicita' rurale dei personaggi,ma sopratutto pone al centro un protagonista senza un identita' sessuale definita.
Marc Stevens è difatti un cantante girovago che si esibisce in ospizi e locande di fortuna,Du Welz ce lo presenta… leggi tutto
L'assenza dell'oggetto d'amore è un calvario, distrugge dal di dentro e distrugge la nostra percezione di ciò che c'è fuori, perché l'oggetto d'amore ci completa e ci compenetra, facendoci sentire meno soli e permettendo alla nostra anima di essere invasa dall'entusiasmo, da un sentimento che finalmente possa accompagnarci all'insegna dell'umorismo, della felicità. L'assenza dell'oggetto… leggi tutto
Un buon horror è quello che riesce a trasporre in chiave angosciosa una situazione reale o che della realtà sia metafora. Partendo da questo presupposto, del tutto soggettivo ma non troppo, questo film non è un buon horror. Le situazioni descritte sono assurde e non hanno alcun riferimento con la realtà, sono solo un atto di fantasia del regista alla ricerca di uno sprazzo di originalità… leggi tutto
Avvertenza: non ho la pretesa né la presunzione che questa possa essere una lista di sconsigli, perché ognuno ha le proprie idee e i propri gusti riguardo al cinema. Si tratta al contrario di una…
Horror psicologico Sottovalutato, nonostante sia ben riuscito. La scena del Ballo è stupenda. Bravi gli attori, Buone musiche, Bella fotografia. Non perché sono una donna, ma un mondo composto da soli Uomini porta alla Follia, alla Violenza e tant'altro. L'Attore principale si trova nel posto sbagliato, al momento sbagliato. Visto la seconda volta, comprendi molto più di…
Marc è un cantante girovago che si esibisce qua e là, spostandosi con un piccolo furgone. Per via di un guasto meccanico una notte si trova a pernottare in un albergo sperduto nel nulla. Non sa che il proprietario è uno squilibrato che lo identificherà con la moglie - anch'ella cantante - che lo ha abbandonato da tempo.
Il film di Fabrice Du Welz rimanda a…
presenti spoiler Ancora una volta voglio premiare un giovane regista che dimostra di avere coraggio, originalità, mestiere e amore per il cinema che lo ha preceduto. Calvaire solo apparentemente può sembrare un thiller-horror permeato dalla follia, quanto è piuttosto una spietata analisi (e certamente condanna) di un certo mondo rurale, quello delle piccolissime…
Nella valle della follia
Un uomo e la sua stabilità psicologica messa a dura prova.
L’unica cosa che ho capito leggendo i commenti è che è un film da guardare, chi lo venera e chi ci spala merda sopra, se ci si discute sopra significa che sarà sicuramente meglio del migliore tra quelli consigliati e, proprio perché così dubbio nella…
Un horror di quelli che, almeno per una buona metà, inquietano più che terrorizzare. In questo, è davvero bravo il regista a sfruttare gli scenari naturali di un Belgio rurale e innevato che, ormai nel terzo millennio, offre ancora i paesaggi dipinti da Pieter Bruegel il vecchio.
Mano a mano che il film procede, la tensione creata si trasforma in puro orrore, laddove un…
Cantante girovago a bordo di un furgone, si sposta dalla pensione per anziani dove ha intrattenuto e ammaliato le numerose e incartapecorite spettatrici femminili al luogo dove si esibirà in occasione delle festività natalizie. Smarritosi in una brumosa strada di campagna e con il mezzo in panne, viene accolto nella locanda di un ridanciano ed eccentrico albergatore che,dopo…
O.k, la lista ha mille limitazioni.
Ovviamente non ho inserito film che non ho visto.
Ovviamente non ci sono film che avevo già inserito nelle precedenti play list, quelle dell'horror.
Il perchè abbia…
La forma ambigua dell'uomo........"Calvaire" dell'esordiente Du Welz oltre alla discesa nell'abisso rasenta il "surplus" del machismo animale,espresso nella fisicita' rurale dei personaggi,ma sopratutto pone al centro un protagonista senza un identita' sessuale definita.
Marc Stevens è difatti un cantante girovago che si esibisce in ospizi e locande di fortuna,Du Welz ce lo presenta…
L'assenza dell'oggetto d'amore è un calvario, distrugge dal di dentro e distrugge la nostra percezione di ciò che c'è fuori, perché l'oggetto d'amore ci completa e ci compenetra, facendoci sentire meno soli e permettendo alla nostra anima di essere invasa dall'entusiasmo, da un sentimento che finalmente possa accompagnarci all'insegna dell'umorismo, della felicità. L'assenza dell'oggetto…
premetto che il film poteva essere migliore se marc si salvava cosa che il regista non ci ha fatto vedere poi io adoro marc stevens come persona buona dolce e diciamo anche ambigua vedete la scena quando si trucca e poi si strucca a fine canzone poi mi ha colpito molto la scena in cui l anziana signora mette la mano di marc nei suoi paesi bassi e anche la scena in cui bartel stupra marc…
Marc è un cantante nomade, si esibisce in case di riposo, intona pop song strappalacrime, invita il vetusto pubblico femminile ad ammirarlo: si vuole oggetto del desiderio, titilla ricordi d’istinti bassoventrali per preservare il proprio triste mercato. Quando finisce in un villaggio di campagna, abitato da soli uomini, le sue misere colpe degenerano nel calvario di pene insostenibili.…
Il film che non ti aspetti. Ragazzo che si perde e viene rapito e seviziato in uno sperduto villaggio...le premesse erano del solito film horror estivo invece il film è tutt'altro che patinato e risulta invece malato sia nei suoi protagonisti sia nello stile di ripresa. Non estremo ma lascia comunque il segno.
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Commenti (6) vedi tutti
Horror francese come SOLO loro sanno fare. Bisogna sperare di non capitare mai in un paese di bifolchi così. La scena del ballo è inimitabile. Chi dice pessimo e noioso non capisce un cazzo purché il voto è soggettivo..ma non capisce un cazzo ugualmente. 8
commento di PepsinaCome fare un ottimo film con 3 attori e una casa... Quando le idee e e dei bei sottotesti valgono più di mille mezzi
commento di malcomHorror psicologico Sottovalutato, nonostante sia ben riuscito. La scena del Ballo è stupenda. Bravi gli attori, Buone musiche, Bella fotografia. Non perché sono una donna, ma
leggi la recensione completa di MiniPuppy6 Nonostante qualche buono spunto, non mi ha convinto più di tanto.. Valida la fotografia e la scelta dei paesaggi, perfetti per questo film.
commento di GanaJuzaPESSIMO E NOIOSO
commento di wang yuun gioiellino passato inspiegabilmente inosservato. Sembra girato da Polanski. Bellissime le atmosfere e la fotografia. Davvero una bella sorpresa. Da vedere.
commento di old boy