Regia di Mark Herman vedi scheda film
All'inizio la tentazione era di stroncarlo, ma poi mi sono reso conto che, pur non avendomi convinto granchè nel complesso, il film non è privo di meriti. Si tratta di una sorta di favola sull'argomento dell'Olocausto, senz'altro memore de "La vita è bella" di Benigni: per apprezzarla bisogna passare sopra ad alcune incongruenze della trama che possono apparire anche assurde (nella realtà nessuno, e tantomeno un bambino, poteva avvicinarsi indisturbato al filo spinato del lager, e anche il modo in cui il piccolo Bruno si intrufola nel campo prima del finale è totalmente inverosimile); se si riesce a passare sopra a queste "licenze poetiche", magari considerando che gli autori non hanno scelto un approccio di tipo documentaristico, il film può contare su una discreta progressione narrativa che sposa il punto di vista del piccolo Bruno, con risultati a tratti toccanti, soprattutto nelle scene che lo vedono stringere un'amicizia col malcapitato piccolo ebreo Shmuel, e con un'efficace visualizzazione del suo conflitto interiore di fronte alla scoperta progressiva del Male che si nasconde dietro le apparenze della quotidianità. La rievocazione ambientale è accurata anche se non proprio impeccabile in certi particolari (si ha spesso l'impressione che sia una Germania riveduta e corretta secondo gli standard di Hollywood), pregevole la fotografia del francese Benoit Delhomme, definita "severa e fredda" dal Mereghetti, efficace il montaggio di Michael Ellis, soprattutto nelle scene finali. Nel cast, il piccolo Asa Butterfield regge con disinvoltura ed espressività il ruolo di Bruno, certamente non facile da recitare; più scontata la presenza dell'altro bambino, Jack Scanlon, e fra gli adulti ottima soprattutto la prestazione di Vera Farmiga nel ruolo della madre: in alcune scene lascia davvero il segno di una bravura di interprete tutt'altro che da sottovalutare. Invece, il bravo attore inglese David Thewlis mi è sembrato meno convincente, forse perchè il suo ruolo è caratterizzato in maniera più schematica nella sceneggiatura.
voto 6/10
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