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Il bambino con il pigiama a righe

Regia di Mark Herman vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il bambino con il pigiama a righe

di na
4 stelle

Sono costretta a pormi subito controcorrente rispetto alle opinioni ed ai giudizi dei più. Ho trovato questo film talmente retorico, irreale e patinato da essere quasi fastidioso. Innanzitutto ho trovato totalmente assurda la trama per cui il bambino viene tenuto all’oscuro del lavoro del padre e della Storia. Cosa ancora plausibile se non fosse che in casa sua ‘lavora’ un ebreo che viene ignorato da tutti (a differenza dell’altra servitù tedesca) e trattato come un animale nonché picchiato selvaggiamente (e, molto presumibilmente, ucciso) alla prima occasione. Se non fosse per il fumo nero e il puzzo di cadavere che si sente quasi ogni giorno nella casa in cui la famiglia si è trasferita. Se non fosse, infine, per la presenza di un recinto di filo spinato elettrificato dietro cui gioca (!) un bambino senza denti e denutrito. Va bene che il bambino vive tutto come una favola ma che tutto questo gli sembri normale è un po’ troppo. Ma la cosa più assurda ed implausibile è che il suddetto bambino riesca, senza difficoltà alcuna, a scavare un buco al di sotto della recinzione e ad introdursi nel campo di concentramento come se niente fosse. Chissà come mai nessuno delle centinaia di ebrei che giornalmente lavorano nel campo con una vanga in mano si sarà fatto venire un’idea simile e avrà provato a scappare...
Fino a qui tutte le colpe sono da attribuirsi alla sceneggiatura (e, probabilmente, ancor prima al romanzo da cui è tratta). Le colpe del regista sono più contenute ma resta, comunque, quella della scelta di aver confezionato un prodotto eccessivamente patinato che non riesce mai a coinvolgere né, tantomeno, a commuovere. Una nota di demerito va anche alle prove recitative in quanto tutti gli attori sembrano poco consapevoli dei ruoli che interpretano e non convincono. Inoltre credo che sia uno dei pochissimi film in cui recitano male pure i due bambini protagonisti; anche loro per nulla convincenti né coinvolgenti. Ma la cosa peggiore per un film del genere è che non riesce a strappare neppure una lacrima. Nemmeno nella scena finale in cui la telecamera si allontana dalla porta chiusa dietro la quale è stato appena gassato il piccolo protagonista.

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