Regia di Mark Herman vedi scheda film
Piuttosto inverosimile per come è stato scritto, probabilmente per effetto della produzione riconducibile alla Dysney. Pur nella sua drammaticità, si respira un po' un'aria fiabesca col protagonista che, ogni giorno, va a trovare un ragazzino ebreo che vaga liberamente per il campo di concentramento mettendosi pure a giocare con lui a dama (!?). Insomma, il senso del film è buono, ma sembra quasi un prodotto diretto ai ragazzini. Convincono poco anche le interpretazioni. Sufficienza risicata per un finale che riesce a colpire nel segno.
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