Regia di Vincent Garenq vedi scheda film
Una commedia sul tema insolito delle famiglie omogenitoriali in Francia, svolta con un apprezzabile garbo dal regista e sceneggiatore Vincent Garenq, ma dal risultato finale un po' indeciso. La storia di Manu, pediatra gay benestante che vuole a tutti i costi un figlio e che, dopo aver incontrato mille difficoltà, decide di sposare una ragazza argentina che ha bisogno di un permesso di soggiorno in un matrimonio di facciata, finché Fina, realmente innamorata di lui senza essere ricambiata, gli darà il sospirato bebè, riflette una problematica reale in modo accurato (problematica di difficile soluzione almeno in Italia, dove ci sono ancora troppi pregiudizi al riguardo e sono poche le coppie gay davvero in grado di affrontare le spese e le difficoltà di trovare una madre surrogata in paesi lontani come gli Stati Uniti e di allevare il bambino in una società che non ha ancora assimilato questo tipo di famiglia alternativa). Il film è corretto, sostanzialmente onesto pur con qualche piccola inverosimiglianza (mi è sembrato un po' troppo repentino il cambiamento del compagno di Manu, che prima non ne voleva sapere assolutamente di figli e poi accetta la situazione donando anche il suo sperma, tanto da essere il padre biologico della bambina). Il finale, da non rivelare, mi sembra ugualmente piuttosto volenteroso e non del tutto in linea con una realtà che il film, comunque, in linea generale ha saputo captare in modo accettabile. Nel cast Lambert Wilson conferma il suo impegno e le sue innegabili capacità recitative accanto all'altrettanto bravo Pascal Elbe' e alla newcomer Pilar Lopez de Ayala, volto molto espressivo. Nel complesso un film nella media, magari non memorabile e con qualche debolezza nella sceneggiatura, ma utile a sensibilizzare il pubblico.
Voto 6/10
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