Regia di Gina Prince-Bythewood vedi scheda film
Tormentata da un padre freddo ed anaffettivo e dal ricordo di una madre morta tragicamente anni prima, la quattordicenne Lily fugge di casa e trova asilo presso l'apicoltura di tre sorelle di colore che le insegneranno verità importanti sulla vita, la morte e l'amore. Tratto da un romanzo di tale Sue Monk Kidd, "La vita segreta delle api" è uno stucchevole e pretenzioso melodrammone al femminile (rigorosamente vietato ai maschietti, pena un inesorabile frantumarsi dell'apparato genitale), appesantito da dialoghi pomposi e retorici, ridicolizzato da deliri pseudo-religiosi e filosofeggiamenti d'accatto (i vaniloqui delle protagoniste sulla vita delle api) che vorrebbero essere profondi ma che riescono solo ad essere inconsistenti e fumosi e popolato da personaggi improbabili che si muovono in una sorta di oleografica arcadia pastorale, del tutto irreale ed artificiosa, se consideriamo il contesto storico e sociale nel quale prendono le mosse le vicende narrate. Anche il sacrosanto impegno civile antirazzista della pellicola risulta troppo politically correct e velleitario, per essere minimamente credibile e la troppa carne messa al fuoco (l'antirazzismo, il percorso catartico, il racconto di formazione, la storia al femminile ecc) finisce per fondersi in un polpettone indistinto che arranca faticosamente verso il sospirato "The end" attraverso due interminabili, noiosissime, ore. In definitiva, del sopravvalutato film di Gina Prince-Bythewood resta solo una elegante (ma fin troppo patinata) messinscena ed il rimpianto per un ottimo cast annichilito da una sceneggiatura da romanzetto rosa. Una delle pellicole più sopravvalutate degli ultimi anni: voto parecchio mediocre.
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