Cominciamo con il dire che il titolo italiano non da onore a questo film, trasformandolo da un film drammatico ad una commedia in men che non si dica.
È una pellicola diretta da Garry Marshall ( Il diario della principessa ma soprattutto Pretty Woman) qui non proprio in piena forma ma che tenta di lasciare comunque la sua impronta.
La storia si basa sulla violenza sessuale subita dalla giovane Lindsay Lohan da parte del patrigno interpretato da un inedito Cary Elwes( Robin Hood un uomo in calzamaglia). È un vortice psicologico che tira dentro la nonna ( una splendida Jane Fonda), la mamma ( Felicità Huffman) l'ex fidanzato della mamma ( Dermot Mulroney presente anche in "Il matrimonio del mio migliore amico") e molti altri.
La pellicola si snoda non attorno a Lindsay ama piuttosto attorno alla nonna Jane Fonda, il problema è che il titolo Italiano ti svia completamente da questa idea.
Interessante come sempre l'accostamento dei colori ch fa il regista, come ad esempio la scena conclusiva dove Lindsay veste un semplice abito bianco in segno di purezza e nuovo inizio.
Il film merita perché racconta una storia molto difficile ma con una certa leggerezza, falsa, ma che fa sentire lo spettatore più rilassato.
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