Regia di Griffin Dunne vedi scheda film
Meglio l’amore affidabile e solido o quello passionale, ma al contempo anche rischioso?
Questa è la domanda di fondo del film di Griffin Dunne che si articola tra buone trovate ed altre alquanto risibili senza trovare un’adeguata continuità.
Emma Lloyd (Uma Thurman) è una conduttrice radiofonica che offre i suoi consigli alle donne in ambito sentimentale ed è per colpa sua che Patrick (Jeffrey Dean Morgan) viene mollato proprio ad un passo dall’altare.
Quest’ultimo cercherà di vendicarsi ostacolando il prossimo matrimonio di Emma con Richard (Colin Firth), l’uomo della sua vita, ma quando i due entreranno in contatto finiranno col sentirsi attratti reciprocamente.
Commedia sentimentale piuttosto altalenante con il demerito di piegarsi troppo su se stessa (e sulle consuetudini) soprattutto nella titubante seconda parte che ovviamente si conclude come una lettura sbrigativa della trama può far facilmente pensare, ma non è comunque questo il problema principale.
La prima parte invece non è affatto male, il triangolo sentimentale regge e ci sono soprattutto alcuni siparietti (vedi il primo incontro alcolico tra Emma e Patrick) presentati con leggerezza e con quel giusto pizzico di humour che non guasta mai.
Purtroppo in seguito arrivano anche espedienti da “codice rosso” (vedi la festa indiana o l’improponibile cambio di persona tra Richard e Patrick) ed il tira e molla tra le scelte del cuore di Emma si fa estenuante (peraltro questo non permette comunque alla pellicola di arrivare ad un minutaggio congruo) con continui ribaltamenti, poche volte attendibili e molte altre precipitosi e mal costruiti tanto da finire col distogliere l’attenzione.
Anche gli attori non convincono del tutto, Jeffrey Dean Morgan è al suo posto da carismatico uomo disordinato ed affascinante, Uma Thurman fa il diavolo a quattro (ma anche lei comincia ad avere la sua età per queste parti), mentre Colin Firth è troppo piatto e di conseguenza inadeguato (invece meglio non dir proprio nulla su Isabella Rossellini).
Insomma alla fine rimane una commedia sentimentale che può anche essere considerata passabile, se non si è troppo esigenti, che però paga pegno per una certa irrequietudine dei moti in gioco non sempre giustificati a dovere dallo sviluppo della trama.
Annacquato.
Annaspa nelle più classiche dinamiche sentimentali trovando pochi spunti degni di un interesse reale.
Scontato e con poco smalto.
Si barcamena per quanto le è possibile, ma la freschezza di un tempo non c'è più ed anche per colpa di un copione inflazionato finisce col faticare parecchio.
Appena sotto la sufficienza.
Lontano anni luce dalle sue interpretazioni migliori.
Il copione non gli rende merito, ma anche lui ci mette del suo (in negativo).
Prova negativa.
Tra gli interpreti quello più in parte, anche perchè il copione gli riserva le battute migliori da "outsider" vincente.
Più che sufficiente.
Piccolo ruolo di stampo ordinario, ma comunque lui riesce ad essere piuttosto "rassicurante" anche quando questa non sembra essere la cosa più semplice.
Sufficiente.
In una parte, scritta peraltro maluccio, destinata a spegnersi rapidamente.
Lei comunque fa ciò che gli è richiesto (ovvero poco).
Gettone di presenza sprecato.
Ruolo francamente inutile e bruttino.
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