Regia di Charles Walters vedi scheda film
"Non si sa mai in quale forma appaia il genio: nella leggerezza come in Mozart, nella profondità come in Bach, nella profondità e nella leggerezza come in Beethoven" (Robert Schumann).
In questo film dalla forma leggera e perfino semplice nei mezzi usati, quasi poveri - un comune Luna Park di Parigi, un mago (Marc/Jean Pierre Aumont ) aiutato dalla bella moglie (Rosalie/Zsa Zsa Gabor), un burattinaio zoppo ex ballerino amareggiato (Paul Berthalet/Mel Ferrer), quattro pupazzi (dico: "quattro pupazzi"!), una ragazza sola quanto bella ed innocente (Lili/Leslie Caron) che ama Marc ma è amata da Paul, la cui innocenza è
"...ecco, lei è come un campanello che emette un delicato suono comunque venga colpito, perchè dentro di sè è così dolce, buona e pura. Lei è sè stessa ogni sera....ogni sera!"
che dialoga coi pupazzi, alcune musiche stupefacenti nella loro efficacia, semplicità e bellezza - in questa forma leggera e povera compare la profondità - un cuore chiuso che non può parlare di per sè, l'amore nella sua forma più pura che lo apre nonostante non possa testimoniare di sè stesso direttamente.
Leggerezza e profondità, l'altra componente deve essere - non ho altre parole per definirla - la magia divina. Capolavoro.
Sulla regia di Charles Walters
Ottima.
Sull'interpretazione di Leslie Caron
Come fosse una apparizione divina.
Sull'interpretazione di Mel Ferrer
Perfetto, e aveva appena fatto "Scaramouche", dico, "Scaramouche"!
Sull'interpretazione di Jean-Pierre Aumont
Bravo... ma non dimentichiamo i quattro pupazzi....
Sulla colonna sonora
Fantastica.
Fantastica.
Ottima.
Come fosse una apparizione divina.
Perfetto, e aveva appena fatto "Scaramouche", dico, "Scaramouche"!
Bravo... ma non dimentichiamo i quattro pupazzi....
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