Regia di Catherine Hardwicke vedi scheda film
Il primo capitolo di una saga sopravvalutatissima dai giovani. Personalmente e cinematograficamente parlando, so di aver visto di peggio sul tema dei vampiri, ma ciò nonostante, ritengo questo Twilight un'opera tutt'altro che originale, ma ricca di tutti quegli stereotipi e luoghi comuni che riescono ad entusiasmare e convincere solo gli spettatori più ingenui che non si rendono conto di avere a che fare con una banale storiella che sfrutta la figura da sempre affascinante del vampiro, quasi come arma strategica, per raccontare alla fine solo i problemi esistenziali e sentimentali caratteristici del mondo adolescenziale: il caso di Bella, (che melenso nome allusivo tra l'altro...) la tipica ragazza insicura e difficile che piace a molti senza che in realtà riesca a rendersene subito conto ed il caso di Edward, il classico tipo misterioso ed introverso, ma anche bello e impossibile (fatto comunque discutibile questo, poichè personalmente - e non credo di essere l'unica - ritengo che Robert Pattinson sia tutt'altro che bello o affascinante) che attrae morbosamente proprio Bella (ma guarda un po' che spunti originali davvero...) e che nasconde un segreto orribile insieme agli altri membri della sua strana combriccola che sono tutti vampiri addirittura vegetariani (una sfumatura alquanto bizzarra e pure delirante della storia).
La trama del film dunque si svolge in gran parte in un contesto scolastico giovanile (che ha dell'assurdo veramente nel mostrare che Edward, un vampiro centenario, frequenta ancora la scuola superiore. E vabbene che la storia vuole che sia rimasto intrappolato per sempre nel fisico di un diciassettenne, ma ci si chiede comunque cos'abbia fatto in tutti i suoi altri lunghissimi anni di esistenza da non trovare ancora nessun'altra migliore occupazione di quella dello studente e ci si chiede anche a questo punto come possa esistere ancora una qualche scuola superiore che non lo conosca o non identifichi come un ripetente recidivo!) e per la sua prima metà, si perde nell'introduzione dei personaggi e delle loro abitudini e personalità, annoiando parecchio per dirla tutta, mentre acquista un po' di vivacità nella seconda metà (ma solo un po' sia chiaro, perchè comunque gli elementi e le situazioni non coinvolgono più di tanto chi ha l'impressione di averle già viste e riviste altrove), quando proprio Edward e Bella iniziano una relazione. Il loro sentimento però, rappresentato dal classico stereotipo del soggetto che vuole a tutti i costi seguire il carismatico vampiro dal quale è fortemente attratto, nel suo mondo dannato e tenebroso, sa assolutamente di minestra riscaldata fino all'eccesso poichè è una di quelle trovate lette, viste o sentite al cinema o sui libri migliaia di volte. Certamente non riesce ad incantare tutti quelli che hanno una certa cultura vampiristica, anche se come film, dati i suoi incassi in tutto il mondo, purtoppo ci dimostra che il mito del vampiro nonostante sia stato (sia nella letteratura che al cinema) raccontato, replicato, rivisitato e rivissuto da decenni nelle più svariate forme e maniere, sia tutt'oggi ancora in grado di riscuotere successo se riproposto con stile e furbizia. Si rivela tuttavia alquanto inutile dissentire poichè non tutti si rendono conto che la storia d'amore tra Edward e Bella, sia una tra le più grandi stereotipate e stucchevoli boiate della storia del cinema contemporaneo. E non tutti pensano che probabilmente, Bram Stoker si starà rivoltando nella tomba a quest'ora e che tutti gli attori che in passato hanno interpretato dignitosamente a turno il ruolo del vampiro, forse vorrebbero poter lapidare Robert Pattinson per aver storpiato la figura del vampiro appunto, in quella di un comune e volgare sex symbol per adolescenti in calore.
Mah... carina, ma nulla di che come attrice.
Espressivo ed intenso quanto un cipresso. Anzi forse anche meno.
Insomma.
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