Regia di Tarsem Singh vedi scheda film
VOTO : 6/7.
Tarsem Singh torna attivamente al cinema dopo che tanti anni sono trascorsi dal suo primo (e non fortunatissimo) “The cell” con un’operazione di matrice assolutamente alternativa nella quale prevale un vero e proprio sentito artigianato cinematografico su tutto il resto.
Abbiamo così una dose cospicua di fantasia al servizio di una favol(ett)a non proprio allettante nelle sue coordinate basilari (ovvero niente di eccezionale, anzi), ma impreziosita da idee sceniche succulente che vanno ben al di là dei mezzi (e dei tempi) a disposizione.
Alessandra (Catinca Untaru) è ricoverata in ospedale per un braccio rotto, quando incontra Roy (Lee Pace) uno stuntman rimasto semi paralizzato dopo un incidente sul set.
Quest’ultimo comincia a raccontarle una storia fantastica di cinque uomini in cerca di vendetta nei confronti di un sovrano maligno e man mano che la storia procede la vita reale porterà dei cambiamenti nel racconto di fantasia.
Interessante questo film esperimento di Singh, girato durante le pause di altri lavori, in location spesso davvero suggestive e suggellate con coreografie dove oggetti, colori (accesi e contrastanti) e movimenti non sono quasi mai lasciati al caso.
E in questo si vede nitido e cristallino il talento visionario del regista indiano in grado di creare quadretti istantanei che regalano una piacevole sensazione di stupore (tanto più in una limpidissima versione in bluray) senza mezzi incredibili a disposizione.
Anche l’espediente della coppia narrante funziona egregiamente, questo perché i due personaggi sono descritti in maniera convincente e la bimba ha una naturalezza davvero considerevole col tipico spirito da ragazzina sognatrice che vive in una favola (tanto che fa di tutto per restare in ospedale visto che deve sentire come va a finire la storia).
Meno convincente il resto, con una storia sì ricca di piccoli dettagli, ma un po’ povera di concreta sostanza con un finale troppo sospirato per completare con pieno successo l’opera di ammaliamento generale.
Detto questo i pregi di questo lavoro indipendente fortemente voluto da Tarsem Singh battono per quantità e consistenza alcuni punti deboli, risultando un validissimo intrattenitore dello sguardo (un po’ meno per il resto).
Interessante anche se forse mi aspettavo ancora qualcosa di più.
VOTO : 6/7.
Regia fatta di passione e capacità.
Gradito ritorno, valorizzato, e di parecchio, dalla situazione intrinseca delle riprese.
VOTO : 6,5.
Pugnace e fantasiosa, una vera bimba!
VOTO : 6.
Ben agghindata (in alcuni tratti il suo costume ricorda proprio "The cell"), però non c'è nient'altro da segnalre (non perchè demeriti, ma non viene certo "spremuta").
VOTO : 6++.
Soddisfacente.
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