Regia di Stefano Bessoni vedi scheda film
Horror italiano che vanta un'eccezionale fotografia, ma che ruota attorno a una sceneggiatura che ha poco di nostrano. Gli sceneggiatori sviluppano un soggetto interessante, ma lo fanno in modo tale da non rendere accattivante la visione. Il ritmo è molto lento e tende a rendere soporifero il tutto. Molte le citazioni, da "quattro mosche di velluto grigio" (idea delle immagini impresse nella retina), a "Session 9" (lunghi corridoi fatiscenti), ma soprattutto da "Saw" (congegno mortale applicato alla testa) agli horror giapponesi (fantasmi in cerca di pace che appaiono di improvviso).
La regia è essenziale (bombardamento di carrellate), le interpretazioni sufficienti (bene, per una volta, il doppiaggio). In definitivamsi tratta di un'opera con una discreta confezione, ma che non cattura a dovere. Voto: 5.5
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