Regia di Diane English vedi scheda film
'The Women', remake del classico della gloriosa Sophisticated Comedy americana degli anni '30 firmato dal maestro George Cukor, è un disastro totale: di sofisticato in questo pasticcio diretto da Diane English ci sono solo gli abiti, le acconciature, le calzature e i profumi delle varie dive o divette che, lasciate a briglia sciolta dalla (colpevole) regista, finiscono (quasi) tutte per andare sopra le righe con un campionario mal assortito di smorfie e sculettamenti vari.
Il film - che come il predecessore parte dalla play di Clare Booth Luce, poi sceneggiato da Anita Loos e Jane Murfin, è scritto dalla stessa regista, che aggiorna la storia, ambientandola nella New York contemporanea dell'alta moda e del jet-set, con protagoniste esclusivamente donne direttrici delle riviste più trendy, mogli annoiate del manager di turno, pettegole commesse supersexy - vorrebbe essere una satira di tale patinato e superficiale universo, costituito da mogli dedite alla chirurgia plastica un po' per compensare i problemi d'età e gareggiare con amiche-rivali e un po' per noia, ma i dialoghi sono tutt'altro che scoppiettanti e corrosivi e la storia si sfalda quasi subito dopo un inizio che prometteva bene, a causa della carenza del tocco d'autore e di mago nel costruire memorabili ritratti femminili di Cukor, elementi del quale la carneade autrice ne è sprovvista.
Tutti questi fattori combinati producono come unico risultato un fastidioso e sterile chiacchiericcio tra attrici che danno il peggio di se stesse: Meg Ryan e Annette Bening nei panni molto chic di ereditiera la prima e direttrice di rivista la seconda, Jada Pinkett-Smith lesbica svogliata, Debra Messing con annesso pancione (la più insopportabile) e Eva Mendes (che, parere personale, vince l'effimero premio per la più bella) 'profumatrice' in carriera starnazzano che è un piacere dall'inizio all'apoteosi finale in sala parto, scena stucchevole come poche.
Si salvano dal tracollo le veterane Cloris Leachman, domestica dotata di sarcasmo e Candice Bergen, madre (nella finzione) di Meg Ryan alle prese con un intervento 'riparatore' al viso, grazie a prove decorose e misurate.
Le prime cinque hanno ottenuto giustamente 'l'ambitissima' candidatura ai Razzie Awards come peggiori attrici.
Voto: 4.
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