Regia di Diane English vedi scheda film
Film assolutamente straordinario, per il fatto di non farci vedere mai in tutta la sua durata un personaggio di sesso maschile (se non il neonato delle ultimissime scene).
Uomini che fanno sì parte della vita delle protagoniste, ma vi entrano quasi per sbaglio e marginalmente attraverso i loro discorsi, il telefono o i loro regali, ma mai di persona (forse per una scommessa, o per caratterizzare il prodotto in modo davvero esclusivo).
Insomma solo donne, di vario tipo e di varie età, assolutamente protagoniste nel bene e nel male.
All'inizio nel male. La regista con grandissima efficacia ed (auto)ironia ci mostra un universo femminile fatto di shopping, frivolezze, pettegolezzi e ipocrisie (in stile "What women want"). Tutta la loro vacuità estetica, la loro cattiveria ed aggressività solo verbale, nel loro mondo tutto loro. Una gabbia di matte, mi verrebbe da dire se per esperienza personale non fossi piuttosto abituato anch'io ad assistere frequentemente a insulsi discorsi tra sole donne,
Ma nel finale c'è il grande riscatto, la prova che anche dallo spirito femminile possono uscire comportamenti almeno dignitosi, se non addirittura grandi; la dimostrazione che con l'impegno e la volontà sanno sollevare le loro sorti, così spesso adagiate terra terra sulla vacuità del frivolo, a grandi altezze, ad imprese difficili e meritevoli.
Soprattutto a raggiungere grandi e importanti obiettivi nei rapporti umani, in primis nell'amicizia (considerata molto più del matrimonio) e nei rapporti coi figli. Facendo leva sul maggior punto di forza delle donne: la solidarietà.
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