Regia di Diane English vedi scheda film
Carina l'idea di girare il film con sole donne. Di uomini si parla e si discute
ma non appaiono mai. Ad eccezione del neonato maschietto proprio
all'ultima sequenza. Fine delle idee carine. Forse gli uomini citati hanno
negato la liberatoria ad apparire, con in cima alla lista il fedifrago marito di una
ancora solleticantissima ed intrigante Meg Ryan, sicuramente stizzito dal
dover accettare di perdere la brocca per la bambolesca Eva Mendes - che
si muoverà pure scurvazzando come un'amena stradina di montagna, ma
recita meno espressivamente di un monilito dell'isola di Pasqua -. La storia è
stratrita: il marito se ne và con la commessa di cui al capoverso
precedente, e le amiche della moglie, scioccata dall'evento, provano a
rimettere le cose a posto e far rientrare ognuno nei propri ranghi (ndr: in
preda alla febbre da ripristino, avrei fatto un tentativo anche con la
regista del film... eh eh!...). Quindi ci si aspetta lagnosità, baraonde e
frecciatine al vetriolo. Peccato che la lagnosità imperi, la baraonda latiti e
le frecciatine si contino ampiamente sulle dita di una sola mano...
Ah Meg, Meg!... ma che mi combini!?... bah...
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