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La liceale nella classe dei ripetenti

Regia di Mariano Laurenti vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su La liceale nella classe dei ripetenti

di Marco Poggi
5 stelle

Commedia sexy sui banchi di scuola, dove uno studente svogliato s'invaghisce della bella Gloria Guida, fidanzata con un altro che, dopo un innocuo incidente in auto, si finge malato. Se il film diverte davvero è per la presenza degli stravaganti personaggi di Lino Banfi e Gianfranco d'Angelo, che tirano fuori il meglio del loro repertorio.

Commedia sexy di fine anni'70 ambientata sui banchi di scuola, dove uno studente svogliato, interpretato dal  bel ricciuto Rodolfo Bigotti, s'invaghisce di Gloria Guida, che però, è fidanzata con un altro ragazzo, ricco e persino balbuziente, che, dopo un innocuo incidente in macchina e, sotto  il consiglio del genitore, un professore di storia un pò  fascistoide (Gianfranco d'Angelo), si finge molto malato. I momenti più noiosi ce li regalano proprio Gloria Guida (quasi casta, nonostante mostri  qua e là seni e cosce) e Ridolfo Bigotti, anche se si ridacchia quando lei inizia a copulare e poi smette di colpo, pentendosi, perché sogna, anzi s'immagina, il suo fidanzato "moribondo" e persino un pò zombi.

Se il film diverte è per la presenza di Lino Banfi e Gianfranco d'Angelo, che tirano fuori il meglio del loro repertorio comico. Bocciato, invece, Alvaro Vitali che fa l'insegnante di musica, nonostante le sue gag con la Fiat 500  e le corse sportive stimolte da Banfi; più riconoscibile Jimmy il fenomeno che fa il bidello. Strappano sorrisi anche il preside siciliano mezzo sordo, la professoressa di matematica che, spaventata, fa i salti mortali, e i due compari di Rodolfo Bigotti, che, assieme all'amico, ne combinano davvero di cotte e di crude (vedi l'auto smontata di Vitali e i tiri mancini in classe e al bagno ai professori). Esilarante Lino Banfi (proprietario di un negozio d'articoli sportivi e professore di ginnastica a tempo perso per i giochi della gioventù, dove gareggia anche la "figlia" Gloria Guida), che cerca di farsi bello (nel senso che finge d'avere un gemello "bello", semplcemente mettendosi una tuta da ginnatica e un toupet sulla testa) con una bella cliente castana (nostalgia dell'assenza di Edwige Fenech?), che sembra assecondarlo. Anche Gianfranco d'Angelo ha diverse scene esilaranti, fra cui quella dove, faticosamente, scala un palazzo per giungere al balcone della sua affascinante amante araba, che desidera fare l'amore con lui solo vestito da ladro e con una calza nera sulla testa (anche se resterà in bianco perché triplicamente rimpiazzato dai tre ripetenti, che lo distraggono). 

Per essere un prodotto sexy con la futura moglie di Johnny Dorelli,  questo film, ripeto, funziona a corrente alternata, e a rimetterci è il giovane Rodolfo Bigotti, che non è certo diventato un volto celebre del cinema italiano anni'80.

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