Regia di Lodovico Gasparini vedi scheda film
Nei primi anni Cinquanta la giovane Soraya, figlia di un iraniano e di una tedesca, viene chiesta come moglie dallo Scià di Persia. Il matrimonio, pur fra mille dubbi, si fa; ma non è destinato a durare che qualche anno.
La storia di Soraya, 'principessa triste' per definizione, è trattata alla stregua di un fotoromanzo in questa fiction comunque diretta con discreta cura e che mostra qualche velleità narrativa superiore alla media dei prodotti televisivi contemporanei. Ma il vero plusvalore dell'opera - e della sceneggiatura di Umberto Marino basata sul lavoro di Jaqueline Feather e David Seidler e sugli elaborati di Anna Samueli (qualsiasi cosa voglia dire tutto ciò) - sta nel racconto sociopolitico di quegli anni, quando il secondo dopoguerra stava pian piano allontanandosi e la minaccia della guerra fredda avvicinandosi, quando il nostro Enrico Mattei si dava da fare disperatamente e con ogni mezzo per limitare la dipendenza italiana dalle compagnie petrolifere mondiali. E' in questo complesso scenario internazionale che si svolgono le vicende che hanno per protagonista la bella e sfortunata Soraya, costretta a un matrimonio che poi le si rivelerà più accettabile del previsto per certi versi, ma intollerabile per altri, e infine ripudiata dal potente marito. Anna Valle non sarà una grandissima attrice, ma qui è più che sufficiente; Erol Sander, Mathilda May, Anton Alexander, Claude Brasseur, Sergio Ammirata, Sydne Rome e Michele Placido sono fra gli altri interpreti principali di questa coproduzione fra Italia, Germania e Francia che indubbiamente vuole puntare sì al pubblico televisivo, ma anche a un prodotto (un minimo) di qualità. Il risultato è questo compromesso digeribile, ma con non poche leggerezze. 3,5/10.
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