Regia di Gianfranco Rosi vedi scheda film
Qualche cespuglio con poche foglie, camper, baracche, tende, e una passerella di tipi strani.
Si tratta di uno spaccato documentaristico su una specie di accampamento di tende e camper in una zona semidesertica della California a 40 m sotto il livello del mare, priva di qualunque interesse e importanza: ivi si è raccolto un bizzarro campionario di umanità che vive ai margini della società, che l'ha rifiutata o ne è stato rifiutato. Si va dai barboni, agli alcolizzati, a quelli che prima del divorzio avevano una bella casa e una bella famiglia, poi un travestito, un "orso" selvatico, qualche semplice eremita. Dopo tutto, non sono così diversi da certe piccole comunità che si trovano anche nel nostro paese in certe zone di periferia, vicino ai porti o alle stazioni. Sono i senza casa di vecchio e di nuovo stampo. Il regista ha girato una certa quantità di video, che poi ha montato, nei quali semplicemente si vede vivere queste persone, rispondere qualche volta a domande sulla loro vita, o le sentiamo dialogare tra loro come se la videocamera non ci fosse.
Il ritmo è piuttosto lento e uniforme, come lo scorrere della vita in quel luogo così inospitale.
Che dire? E' interessante per il fatto di esplorare una realtà marginale, originale e negletta. Per il resto mi è risultato un tantino noioso; credo che in sede di montaggio il regista avrebbe dovuto tagliare un po' di più.
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