Regia di Philippe Grandrieux vedi scheda film
Un luogo non luogo, una casa di legno in mezzo a una foresta, dove la neve è incessante e pare perpetua, un lago d'attraversare per arrivarci e, soprattutto, per andarsene. Dentro questa natura potentissima, violenta e plasmante, si muove una famiglia, padre, madre e tre fratelli, in cui vige un rapporto (molto) velatamente incestuoso fra la sorella e il fratello più grande. Un giorno arriva un altro ragazzo, di cui non si sa nulla, e l'apparente tranquillità verrà spezzata per sempre. Film misterioso, questo, del regista francese, che opera una ricerca bellissima, poetica, sui volti, sugli occhi, sulle labbra e sulle mani dei protagonisti, così poveri di parole, quasi che quei luoghi asciughino persino le voci, che la camera si deve incollare ai loro corpi per suggerire un'idea di emozione, per animare una storia così esangue e gelida. Ogni particolare può essere la chiave per entrare in questo racconto, ognuno può trovarvi il suo sentiero. E', per me, una storia di formazione, molto lontana dagli stilemi classici del genere. E' purissimo film d'autore, con i suoi pro e, purtroppo, anche con i suoi contro.
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