Regia di Dario Argento vedi scheda film
(SPOILER: se non avete visto il film, non leggete la recensione)
Preso come film a sè, Giallo/argento non sarebbe neppure stato orribile: un filmetto scadente, un thriller come tanti altri che li vedi e poi te li dimentichi. Il problema è che il regista si chiama Dario Argento. E che tra gli interpeti figurino Emmanuelle Seigner, moglie nientepocodimeno che di Roman Polanski, e Adrien Brody, premio Oscar per Il Pianista diretto proprio da Polanski.
Giallo è un killer che si finge tassista per uccidere delle vittime giovani e belle.
Torino offre uno sfondo affascinante alla vicenda; Brody è il poliziotto che deve fermare il killer, la Seigner invece è la sorella di una delle ragazze rapite.
Il killer Giallo è malato, per questo ha la pelle di un colorito giallognolo (Giallo vuole essere anche un omaggio al genere) e uccide per gelosia: lui è brutto, mentre loro sono belle. Brody interpeta anche il killer, ed è talmente mal truccato che è facilmente riconoscibile. Nei primi minuti lo spettatore si ingegna per capire chi possa essere l'assassino, la cui identità ci è svelata a metà film e non riserva grandi sorprese (non è un personaggio precedentemente comparso nel film).
I dialoghi sono talvolta imbarazzanti, per esempio la scena in cui Giallo minaccia di morte la ragazza e lei risponde: "sei brutto!!!".
La trama riserva anche qualche momento di involontaria comicità, e nella sua piattezza non riesce nemmeno a inqueitare llo spettatore, il che testimonia la grande caduta di stile di Argento.
Dimenticatevi l'attenzione per i particolari, la paura, le luci, dei film di Argento: non troverete nulla. La fotografia è da film amatoriale, le musiche non riescono ad essere incisive.
Passando ai personaggi, Brody interpeta discretamente il poliziotto mentre è ridicolo il killer, risibile e privo di qualsiasi carisma; la Seigner offre una prova da attrice dilettante, risultando non credibile pressochè sempre.
Gli unici due guizzi di Argento vero sono la fuga della vittima dal covo del killer e il pregevole flashback giallognolo del poliziotto.
Il finale, importantissimo per i film di questo genere, è monco e lascia con l'amaro in bocca: non c'è la scena che tutti si aspettavano, quella delle sorelle che si riabbracciano.
Non ci resta che prendere atto del'ennesimo flop del nostro regista, a cui risulterà davvero difficile tornare ai livelli di una volta.
Aspetteremo...
Su Dario Argento
Bocciato: Giallo/Argento fa davvero pietà, ed è stato anche un flop commerciale. Sembra avere smarrito il suo talento.
Su Adrien Brody
Discreto poliziotto, pessimo killer: se volete vedere una buona interpretazione del bravo Brody, cambiate film.
Su Emmanuelle Seigner
Ridicola. Non serve aggiungere altro.
In definitiva, consigliato?
No: se volete un buon thriller, vi conviene gardare altrove.
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