Regia di Dario Argento vedi scheda film
E' da molto tempo che le opere di Dario Argento hanno assunto la forma di improponibili deliri di sangue senza trama, e forse l'ultimo film con un po' di senso realizzato dal regista è stato "La sindrome di Stendhall", dove almeno lo spunto di base era interessante, quanto il tentativo di creare una "degenerazione psicologica" della protogonista che ispirasse una sorta di empatica partecipazione.
Qui, non soltanto le infinite torture tanto care al regista sono diventate piatte e noiose quanto un esercizio di stile da dilettanti, ma il tentativo di dare una logica alla trama finisce col creare un thriller involontariamente ridicolo(con un killer altrettanto ridicolo) e privo di stile(almeno il "Fantasma dell'opera" conteneva ancora tracce delle visioni personali di Argento), nel quale-e questa è forse la cosa peggiore-rimane coinvolto il meraviglioso Adrien Brody, in un doppio ruolo che ne spreca il talento, facendolo persino apparire come un interprete incapace. Speriamo solo che la prossima volta il caro Dario si degni cortesemente di non coinvolgere attori come questo nei suoi pasticci.
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