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Giallo/Argento

Regia di Dario Argento vedi scheda film

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La recensione su Giallo/Argento

di supadany
1 stelle

VOTO : 4--.
La prima riflessione che sorge spontanea dopo aver visto questo film (parola grossa) di Dario Argento è che il detto “al peggio non c’è mai peggio” gli calza a pennello, sperando che ormai si sia toccato il fondo del barile (anche se questo ragionamento lo avevo già fatto con “La terza madre” e poi le cose sono andate male) e che il futuro possa regalare al regista (ma soprattutto al suo ormai stanco pubblico) delle soddisfazioni che da troppo tempo latitano.

In più qui le premesse erano pure discrete considerando che il cast vantava pure due attori importanti come Adrien Brody e Emmanuelle Seigner, ed invece non ne va dritta una che sia una.

Giallo è un serial killer problematico che uccide solo belle ragazze rapendole col suo taxi (proprio impossibile risalire alla sua identità) in quel di Torino e uccidendole tra mille sofferenze.

Tutto fila liscio fino a quando non rapisce Celine e la sorella Linda (Emmanuelle Seigner), insieme all’ispettore Enzo Avolfi (Adrien Brody), si mette sulle sue tracce.

Scoraggiante questo thriller oltremodo spento di Argento che veramente qui non ne imbrocca una o quasi.

La confezione è veramente sciapita, pare di assistere ad un tv-movie di basso lignaggio, la storia invece non presenta alcun interesse, troppo lineare, priva di spunti o passaggi significativi ed anzi ricca di incongruenze o facilonerie (che sembrano fatte quasi apposta da tanto che sono evidenti) tanto che è facile storcere il naso.

Ad esempio basta pensare alla registrazione delle ultime parole della giovane giapponese uccisa che dura pochi istanti, ma poi quando viene riascoltata è assai più lunga, oppure a come risalgono al serial killer (beccarlo a caso nell’ospedale giusto all’ora giusta non è male come botta di fortuna), o ancora a come Celine risulta libera dai legacci alle caviglie quando a malapena si era appena liberata un polso, ma poi il gioco interessante da fare durante la visione sarebbe quello di trovare più cose strampalate possibile.

In questo scenario davvero sconfortante naufragano anche i due, in altre circostanze, bravi interpreti alle prese con personaggi troppo banali e omologati, mentre deludenti sono anche le scene “gore” nelle quali il killer non dimostra certo estro o fantasia (tra l’altro si tratta solo di due sequenze, nessuno sforzo particolare).

L’unico spiraglio di un vecchio regista che pare essersi inesorabilmente perso lo si intravede nel modo in cui tallona da vicino i suoi protagonisti quando ci sono (le poche) scene di movimento, ma è davvero poca, pochissima, cosa, visto che per il resto non riesco a trovare null’altro di solo lontanamente salvabile.

Insomma siamo di fronte ad un vero e proprio disastro, tempo perso per chi guarda (almeno non è tanto), ma soprattutto per chi ci ha investito, tanto che adesso capisco come mai il film sia stato messo sotto naftalina per tanto tempo (dopo averlo visto devono aver capito che era completamente irricevibile).

Non pervenuto.  

Su Dario Argento

VOTO : 4--
Realizza un pasticcio incredibile inanellando errori su errori.

Su Adrien Brody

VOTO : 4,5.
Abbastanza ridicolo, va detto più per colpa del film in se che per sue mancanze; in ogni caso si adagia su un personaggio nato male e non ne azzecca una.

Su Emmanuelle Seigner

VOTO : 4,5.
Prova a metterci un pò di pathos, ma stona in quasi tutte le scene.

Su Elsa Pataky

VOTO : 5.
Bella, ma sprecata (potevano almeno tagliuzzarla un pochetto).

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