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Giallo/Argento

Regia di Dario Argento vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Giallo/Argento

di Lina
6 stelle

Non è un thriller perfetto ok, non è neppure uno dei migliori lungometraggi di Dario Argento, ma è comunque qualitativamente parecchio superiore al caricaturale e grottesco "Il cartaio". In questo caso il cast è indovinato e se la cava, la trama è contorta, morbosa, cupa, misteriosa e possiede sicuramente qualche discreto tranello psicologico, perciò non è inguardabile, anzi è quanto di meglio il regista sia riuscito a regalarci negli ultimi tempi in un film. E si scopre sorpresi che il suo titolo "Giallo" non sia affatto banale in quanto non è ispirato ad un genere, ma bensì ad una caratteristica di uno dei suoi protagonisti... il modo in cui in questo caso viene illustrata il punto di vista e l'introspezione psicologica degli assassini è sicuramente degna di attenzione. Non ci sono molti intrecci nella storia ed anche gli enigmi vengono svelati abbastanza presto, ma lo stile è psicologico e coinvolgente. Si rivelano interessanti soprattutto le reminescenze visionarie dell'ispettore Enzo e la sua personalità fredda e controversa, ma anche la buona caratterizzazione di tutti gli altri personaggi: Keiko, la modella asiatica un po' intellettuale; Linda e Celine, le due sorelle molto unite e forti d'animo ed il tassista psicopatico che soffre a causa della propria malattia e a causa del proprio aspetto esteriore poco gradevole - ancor più rilevanti risultano gli approfondimenti che ad un certo punto vengono fatti sulla sua storia che almeno offrono un senso riguardo alla sua avversione nei confronti di tutto ciò che sia bello. Peccato solo che talvolta la sceneggiatura si riveli sconclusionata e con alcuni dialoghi grotteschi ed un po' deliranti, che puntano quasi al comico tra l'assassino psicopatico e le sue vittime. Diversi infatti i punti in cui la narrazione perde dei colpi e fascino diventando inutile, deludente e ridicola, senza contare che mescola delle belle sequenze di azione e suspence (aprezzabili soprattutto quelle in cui si assiste alla fuga di Celine dal covo di Giallo), con altre insipide e perfino fuori luogo. L'epilogo in modo particolare è insoddisfacente ed inconcludente perchè privo della scena tanto attesa dagli spettatori, delle due sorelle che si ritrovano e si riabbracciano.

 

Dario Argento

 

Questa volta ha fatto un po' meglio, ma ancora non è tornato il genio del "giallo" di una volta.

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