Regia di James Caan vedi scheda film
In un periodo in cui molte delle grandi stars hollywoodiane, soprattutto se emerse tra la fine degli anni Sessanta e la metà dei Settanta, sentirono l'urgenza di passare anche dietro alla macchina da presa, vedi Redford, Eastwood, e altri ancora, anche James Caan fece il suo debutto, prendendo spunto da una storia realmente accaduta, con un film drammatico su un padre divorziato, la cui ex-moglie sposa un gangster di mezza tacca, e questi, testimoniando contro alcuni capomafia, entra nel programma per la protezione testimoni, e così sparisce insieme alla donna e ai due figli del protagonista. La faticosa ricerca per capire cosa sia successo, e dove l'uomo possa rintracciare i bambini, chiaramente viene osteggiata dalle forze dell'ordine, cui si rivolge, perchè potrebbe compromettere le cose. E' un peccato che il divo non abbia perseverato nel portare avanti la carriera da regista, perchè "Li troverò ad ogni costo", in cui si riserva anche il non semplice ruolo principale, di un uomo come tanti, ma ostinato, è un'opera prima interessante, concisa, senza capriole narrative o inverosimiglianze madornali, con una buona attenzione ai dialoghi e qualche scelta registica molto fine ( la discussione tra il protagonista e l'ex-moglie coperta dal traffico mentre la macchina da presa si allontana è un bel momento di cinema). Caan, da attore, dà una buona interpretazione, lasciando spazio anche ai caratteri secondari: se si vuol trovare un difetto alla pellicola, è la chiusura, in cui si dà un'accelerata notevole alla vicenda, con un punto di vista probabilmente anarchico nelle intenzioni, populista e un pò maschilista nei fatti.
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