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Billo - Il Grand Dakhaar

Regia di Laura Muscardin vedi scheda film

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La recensione su Billo - Il Grand Dakhaar

di FilmTv Rivista
8 stelle

Thierno è un sarto diplomato che ha lasciato il Senegal per trovare lavoro nella moda in Italia. Nel paese natale ha ricevuto un’educazione coranica, sostenuta da una madre volitiva e da un marabut, autorevole maestro religioso. I precetti della cultura da cui proviene si scontreranno inevitabilmente con lo stile di vita occidentale, quando il ragazzo si innamora di Laura, italiana che ha un fratello gay e un padre che non approva le scelte di nessuno dei due figli. Arriva oggi nelle sale questo film di Laura Muscardin (già autrice di Giorni), girato nel 2006 e coprodotto e musicato da Youssou N’Dour (nel cast, anche il fratello del musicista, nel ruolo di Pap). Tanti i pregi, tra cui la scelta di far parlare i personaggi nella loro lingua d’origine, il continuo parallelismo tra il set romano e quello senegalese, che rende con realismo situazioni diffuse da noi e a noi sconosciute. Il dakhaar del titolo sarebbe l’africano ultimo arrivato in Italia, quello che deve imparare ancora tutto su permessi di soggiorno, connazionali e un paese ancora impreparato ad accogliere. Camei, tra gli altri, di Rolando Ravello, Eleonora Mazzoni, Paolo Buglioni, Adriano Pantaleo e di Lella Costa nella parte di un ispettore di polizia. Titoli di coda su una versione africana del Barcarolo romano.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 39 del 2008

Autore: Raffaella Giancristofaro

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