Regia di Gianni Di Gregorio vedi scheda film
che bella sorpresa questo film fatto veramente con pochissimi soldi e impreziosito da una miriade di idee che ne fanno un piccolo capolavoro.E'un film profondamente romano,che descrive la vita di una famiglia ristretta(madre nobile decaduta e figlio di mezza eta')costretta a vivere in una casa che ha l'aria di non passarsela troppo bene in un condominio nel centro di Roma.Gia'l'incipit è folgorante:interno in una stanza con un uomo di mezza eta'dall'apparenza insignificante ma con una calma serafica legge I tre moschettieri a sua madre,ultra ottuagenaria ma che lo comanda a bacchetta con i suoi modi decisi e il suo lessico di altri tempi:addirittura gli fa rileggere la descrizione fisica del personaggio di D'Artagnan e quando scopre che ha un naso non propriamente francese,si inalbera e continua a nominare questo naso grifagno che secondo lei sta su persone poco raccomandabili,in poche parole a causa di questo naso le crolla il mito del moschettiere.Tra ilarita'e nonsense gia'Di Gregorio in pochi istanti ci ha dato una descrizione compiuta dei due protagonisti,una madre molta attenta all'apparenza e che vive probabilmente lontana da una realta'che non è proprio gradevole e un figlio piu'pragmatico ma di ottimismo sconfinato che vie tra casa e osteria e oltre a non poter pagare bollette e spese condominiali è costretto a segnare su una lista anche le poche cose che prende nella suddetta osteria.Poi la vicenda si amplia,entra in campo un amministratore di condominio frutto inacidito della classe romana dei furbetti del quartierino e soprattutto entrano in campo la sua massiccia madre e una zia in sovrappiu'.Completa il quartetto di nonnine la madre del loro medico di famiglia che coglie la palla al balzo per una manciata di euro che a Gianni fanno dannatamente comodo.E questo microcosmo di fauna umana di varia estrazione e virtu'si appresta a convivere per una notte in sistemazione di fortuna in questo appartamento nel cuore di Roma.Ne vien fuori un quadro affettuoso ma con momenti comici assolutamente irresistibili(vedi la lotta per la televisone tra la legittima proprietaria e la madre dell'amministratore con Gianni a fare da parafulmine per cercare di evitare il peggio,o il furto della teglia di pasta al forno da parte della madre del medico che era stata costretta a mangiare solo delle verdure grigliate),con una cinepresa fissa che non si fa scappare nulla dellevecchie signore che sono veramente uno spettacolo di spontaneita'. Poi è doveroso aggiungere che sono buffe da morire e fanno pensare a come il ciclo della vita faccia riavvicinare gli anziani ai bambini fin quasi a farli diventare uguali.Perche'le quattro signore con le loro piccole e grandi idiosincrasie,le loro abitudini dure a essere ingentilite dalla convivenza seppur forzata,la loro visione disincantata di tutto quello che accade loro attorno sono l'asse protante di questo piccolo grande film.Di Gregorio non credo abbia alcuna pretesa di critica sociale(si veda il finale) prende il classico rito romano del pranzo di ferragosto come sfondo ai gesti delle quattro anziane signore.E ne esce un quadro malinconico,perche'non si puo'non pensare che le quattro simpaticissime signore siano nella fase autunnale della loro vita,ma ne esce fuori anche un inno alla vita dato dalla loro indubbia verve e dalla loro capacita'di apprezzare le piccole cose,qualita'che la maggior parte del genere umano ha perso.A parte gli elogi per le quattro eccellenti iinterpreti un grazie particolare a Gianni DI Gregorio attore,sceneggiatore e regista per averci regalato un personaggio garbato,sempre con il bicchiere di vino in mano,attaccatissimo alla madre e con una pazienza veramente francescana......
amministratore con bella bionda al seguito....
simpaticissima e garbata
dall'accento siculo,lasciata a ruota liberaa,la piu'spontanea delle quattro
massiccia, ancora in cerca di emozioni giovanili come possono essere una birra al pub o una sigaretta
93 anni che si vedono tutti ma ha una grazia nei gesti e un lessico di altri tempi
garbato,paziente pacioso , sempre con sigaretta in bocca e bicchiere di vino biaanco in mano...
la cinepresa è quasi sempre fissa,pero'lo spettacolo è di alto livello
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