Regia di Abbas Kiarostami vedi scheda film
Abbas Kiarostami in trasferta italica, ma per una volta il problema non siamo noi (vedi i tanti film internazionali ambientati nel “Belpaese” che spesso naufragano nel luogo comune), ma il regista in questione che in questa sua opera non trova sempre la strada giusta e che anzi lungo il percorso tende via via a perdersi in dialoghi, invece che ricercare le soluzioni dello sguardo, che poi era linfa essenziale dei suoi film migliori girati negli anni novanta.
Lo scrittore inglese James Miller (William Shimell) si trova in Toscana per presentare il suo ultimo libro che tratta della relazione tra l’originale e la copia con i relativi valori ad essi correlati.
Qui conosce Elle (Juliette Binoche) che è invaghita di lui e quando per gioco lei lo spaccia per suo marito, James sta al gioco e tra i due cominceranno schermaglie da vera coppia della loro età.
Non parte affatto male questo film di Kiarostami che tra una prolungata riflessione sul gioco delle parti originale/copia e lo sfondo toscano, tra arte e paesaggio (che riprende con rara essenzialità), trova una buona calibrazione tra i sensi (cerebrale e visivo) che intriga, ma i nodi vengono decisamente al pettine nel prosieguo che disperde in buona parte quanto di buono mostrato in precedenza.
Il rapporto tra Elle e James diviene assoluto protagonista e l’itinerario cambia completamente (realtà/finzione), il sentimentalismo prende completamente il sopravvento, ma soprattutto alla lunga finisce col divenire anche stucchevole e molto vago.
Questo nonostante una magnifica Juliette Binoche, davvero splendida, ed una controparte maschile comunque all’altezza, purtroppo è la sceneggiatura che si incaglia proprio sul più bello e che non riesce più a districarsi dalla situazione fino alla fine.
Così diventa decisamente un Kiarostami minore e debole, qualche sprazzo, soprattutto nella prima parte, lo salva dall’oblio assoluto, ma i dubbi sono tanti ed il significato dell’operazione, come il titolo farebbe ampiamente attendere, rimane districato solo parzialmente.
Complessivamente sufficiente, ma in questo caso (d’altronde il nome del regista è di quelli da cui aspettarsi sempre il massimo) la delusione prevale su tutto il resto.
All'inizio trova una suggestiva commistione tra arte e paesaggio, ma quando vira su altro risulta purtroppo assai meno ispirato.
Un vero "Kiarostami" solo a tratti.
Attrice che sa essere sopraffina.
Sta al gioco e fa il gioco.
Brava.
Brillante fin quando la trama lo sorregge, meno verso la fine.
Comunque ne complesso è più che adeguato.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta