Uno scrittore inglese di mezza età, in Italia per una conferenza, incontra una giovane donna francese, proprietaria di una galleria d'arte. Sullo sfondo di un piccolo paese nel sud della toscana, la loro storia travalica i confini dello scenario e diventa possibile ovunque, per chiunque.
Note
Che importa l’originale, meglio una buona copia: questo all’incirca il sottotitolo di Copia conforme, il libro dello studioso James Miller (entrambi finzionali) che dà il titolo all’ultimo film di Kiarostami, il primo girato in Europa. L’autore iraniano, in Toscana, si lascia andare allo stile francese, e un po’ si perde. Non visivamente, dove la lucidità dello sguardo - brillantemente coadiuvato dalla fotografia di Luca Bigazzi – rimane quella di un maestro, piuttosto nella sceneggiatura che ricama fascinazioni intellettuali e patemi sentimentali, a metà tra Rohmer e Resnais e con cameo di Carrière.
Rivisto in DVD, ha confermato la mia ammirazione per le qualità interpretative della Binoche, ma anche la delusione provata alla sua uscita italiana nel 2012.
Sarà anche un film di Kiarostami, il che vuol dire che si è preparati ad una certa "lentezza congenita", però questa volta il maestro non è riuscito ad imprimere alla pellicola il proprio tocco magico. Sarà perchè girato fuori dal suo Paese?
Dannazione, ho l'impressione di aver toppato di nuovo. Vi capita mai di affrontare il lavoro di un cineasta partendo dal suo lavoro peggiore?? A me capita quasi inconsapevolmente. Mi è successo con Herzog ed il suo cattivo tenente qualche tempo fa e mi succede di nuovo oggi con Kiarostami ed il suo "Copia conforme". Potrò sbagliarmi ma la sensazione - o meglio la speranza - a fine visione, è… leggi tutto
Riflessione sul concetto di copia, che in Kiarostami diviene quasi un sinonimo di specchio. I due personaggi principali del film fanno una copia di loro stessi e si inventano in quanto coppia, ma solo per affrontarsi tramite lo specchio dell'altro. Non c'è vera comunicazione tra i due, ma solo un viaggio introspettivo agevolato dalla finzione a cui si prestano (non sono temi nuovi:… leggi tutto
Una sorta di Viaggio in Italia firmato dal regista ch’é padre della rinascita internazionale del cinema iraniano, Abbas Kiarostami, pensando ad Antonioni. Infatti, l’incomunicabilità e l’amore sono forse le vere copie conformi del film, in cui si incontrano e scontrano uno scrittore inglese, impegnato in un tour promozionale per presentare il suo libro, che tratta… leggi tutto
Uno scrittore inglese, James Miller (William Shimell), presenta in Toscana la traduzione italiana dell’ultima sua opera, Copia conforme, che tratta della copia nell’arte e del suo rapporto coll’originale, ad una conferenza cui parteciperà Elle (Juliette Binoche) che ottiene un appuntamento da lui, per fargli visitare la propria…
No Abbas!…dopo l’unico precedente visto “Il sapore della ciliegia”, bellissimo nei dialoghi, nella tensione emotiva, nella estrema ma magica povertà, anche visiva, dei luoghi, qui non ci siamo proprio. Film forse da intellettuali, copie conformi di coppie reali un caos inenarrabile di dialoghi che neppure “Before midnight” di Linklater eguaglia (altro…
Lo so che la definizione "da rassegna" è di chi ha non ha la mente aperta al cinema.
Ma in questo caso credo che sia più che appropriata.
Il regista cerca nei luoghi incantevoli di un tranquillo paesino e paesaggio toscano la sua finezza stilistica, ma riesce anche a portare alla noia mortale lo spettatore.
Ovviamente opinione personale e facilmente discutibile, ma…
Abbas Kiarostami in trasferta italica, ma per una volta il problema non siamo noi (vedi i tanti film internazionali ambientati nel “Belpaese” che spesso naufragano nel luogo comune), ma il regista in questione che in questa sua opera non trova sempre la strada giusta e che anzi lungo il percorso tende via via a perdersi in dialoghi, invece che ricercare le soluzioni dello sguardo, che poi…
Dannazione, ho l'impressione di aver toppato di nuovo. Vi capita mai di affrontare il lavoro di un cineasta partendo dal suo lavoro peggiore?? A me capita quasi inconsapevolmente. Mi è successo con Herzog ed il suo cattivo tenente qualche tempo fa e mi succede di nuovo oggi con Kiarostami ed il suo "Copia conforme". Potrò sbagliarmi ma la sensazione - o meglio la speranza - a fine visione, è…
Signore e signori, è ufficiale: Kiarostami è un regista finito. Peccato, io ci credevo ancora. Pensavo che questa trasferta europea riuscisse, in qualche modo, a far ritrovare la bussola ad un autore allo sbando da almeno un decennio. Evidentemente, l’iraniano ha detto tutto quel (tanto) che aveva da dire fino al 1994, anno in cui realizzò quel “Sotto gli ulivi” che rappresentò una…
Dopo i fatti che sono successi con l'opinione di Mr.No sul Grinta, dove il signore ha copiato spudoratamente e completamente l'opinione del nostro PompiereFi, chiedo che qualcuno banni (o faccia altro) questo utente…
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Commenti (5) vedi tutti
Rivisto in DVD, ha confermato la mia ammirazione per le qualità interpretative della Binoche, ma anche la delusione provata alla sua uscita italiana nel 2012.
leggi la recensione completa di laulillaPiù brillante che lezioso, il film vira insensibilmente verso la constatazione che noi siamo la copia conforme del nostro originario…
commento di stenlioUn Kiarostami irriconoscibile. Ardua l'ambientazione italiana che non rende la magia perdendosi spesso nei luoghi comuni.
commento di sillabaSarà anche un film di Kiarostami, il che vuol dire che si è preparati ad una certa "lentezza congenita", però questa volta il maestro non è riuscito ad imprimere alla pellicola il proprio tocco magico. Sarà perchè girato fuori dal suo Paese?
commento di mrgenoaIn una parola? Soave! Magnifica Juliette Binoche, come non le capitava da troppo tempo!
commento di giampy.78