Regia di Claire Denis vedi scheda film
Le rotaie della metro, inquadrate a lungo fin dalla sequenza dei titoli iniziali, con il loro intersecarsi ma anche con la loro ineluttabile direzione, stanno lì quasi a identificare le esistenze dei protagonisti di questo film della Denis. Quattro personaggi, tutti abitanti nello stesso condominio, che, quasi grottescamente, hanno intrecciato le loro vite, esili, in una specie di famiglia-non-famiglia. Le figure centrali sono un padre, rimasto vedovo da poco, e una figlia, che fungono da motore per tutto l'esile racconto della regista. "35 Rhums" è un piccolo film di poesia urbana, di quasi periferia parigina, senza la violenza, il sangue e la sporcizia. E' un film di sentimenti, fragili come queste vite, che basta un niente, una pioggia, un bacio, una carezza o uno sguardo, perché cadano in pezzi e s'accendano di una passione mai sopra le righe, mai visibile. Il film è tutto qui, la storia è un malinconico blues fin troppo trattenuto, fin troppo levigato, a volte, che, appunto, deficita di sangue e di cuore, almeno inteso come muscolo pulsante e vivifico. Le parole sono poche, gli sguardi molti. Le cose non dette, ancora di più. La vita incombe come una mannaia ed è trasfigurata nel cielo parigino o sulla riva del mare. Un lavoro difficile da giudicare, perché dipende troppo dal vostro stato d'animo: potrebbe annoiarvi a morte, potrebbe commuovervi e farvi stare bene. Io ci ho messo tutto il sangue possibile, ma alla fin fine è rimasto piuttosto anemico, anche se interessante. Fate vobis.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta