Regia di Amir Naderi vedi scheda film
Ancora vento e terra nel cinema di Naderi. Il giardino curato della famiglia americana si trasforma in una brulla e accidentata landa, come un deserto medio-orientale in miniatura, una volta che viene devastato dall'avarizia, dalla cupidigia, dal fanatismo, dalla follia umana. Gold Rush, ma ancor più Greed: due capisaldi del cinema USA degli anni 20 si affacciano costantemente, ossessivamente in questo crudele apologo sull'America travolta dalla crisi. Film che rasenta il grottesco, senza caderci, per merito di una regia ispirata, specialmente nella direzione degli interpreti (tutti eccellenti). Il film è in gran parte noioso e ripetitivo, ma la parte finale, con la moglie che sparisce, il ragazzino che toglie gli orpelli dalla credenza e se ne va in preda alla frustrazione, la casa sventrata e il padre del tutto fuori di senno, merita di essere studiata a fondo nelle scuole di cinema: per come Naderi restituisce visivamente l'idea di svuotamento dell'animo, di aridità dei sentimenti, di auto-distruzione dell'uomo e del proprio habitat, recuperando espedienti poetici e metafore del periodo iraniano (come testimonia l'ultima, straziante inquadratura, che pare uscita da "Acqua, Vento, Sabbia").
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