Regia di Rebecca Miller vedi scheda film
Una visione oggi come oggi non si nega a nessuno,figuriamoci al mio amato Daniel Day Lewis attore a cui sono legato da film e da ricordi per me incancellabili.La prima cosa che ho pensato quando l'ho visto è stata"Madò quanto è dimagrito,è una radiografia deambulante".Però gli occhi sono lì intatti,vivi come sempre.Data per assodata la sua cura maniacale per preparare i ruoli,ho letto che per rendere più tangibile la sensazione dell'isolamento ha girato il film vivendo totalmente isolato dal resto della troupe.Che non sembra poi tutto questo gran sacrificio,anzi detto così sembra un capriccio da divo che non vuole condividere nulla con il resto del mondo,beato nel suo mondo autoreferenziale.Però in mezzo a quella troupe c'è una regista che ,piccolo particolare,è anche sua moglie.E allora si ripensa alla cura maniacale che ha il buon Daniel per entrare nel personaggio.E lui infatti non delude neanche questa volta .Ed è molto migliore del film in cui recita.The ballad of Jack and Rose,questo il titolo originale non è un film brutto:è ben confezionato,ben fotografato ma il tutto ha un'aria modesta a partire dalla regia della Miller che probabilmente non riesce a trovare la distanza giusta dai suoi personaggi.Il film orbita tutto intorno a Jack,alla sua malattia,al suo rapporto con la figlia e con la donna che frequenta di nascosto della figlia timoroso che si possa spezzare l'equilibrio che c'è tra di loro.Però è tutto visto secondo la sua prospettiva nonostante artificiosamente la macchina da presa si identifichi spesso con Rose,la figlia.E'un film Jack-centrico che mette un po'troppa carne al fuoco.C'è il rapporto esclusivo con la figlia,rapporto talmente stretto da diventare patologico(una breve sequenza adombra anche svluppi che potrebbero essere incestuosi),il rapporto con una donna che passivamente lo accondiscende cercando di non entrare in competizione con Rose e con i suoi due problematici figli,c'è il rapporto di Jack con la sua malattia e la sensazione di morte immnente che incombe su di lui,c'è il percorso di crescita di Rose che all'inizio del film troviamo adolescente spiccatamente infantile mentre al termine troviamo come donna al termine del suo viaggio di formazione.Sinceramente un po'troppi temi appena sfiorati oppure toccati con estrema cautela come se la Miller avesse timore di camminare su un campo minato.Secondo me Daniel Day Lewis oltre ad essere il punto di forza del film paradossalmente si rivela anche come suo punto di debolezza perchè è talmente ingombrante che comprime il senso(e il valore) degli altri personaggi.E quando c'è lui in scena gli altri,pur attori abbastanza noti(ma sempre quasi solo di seconda schiera),neanche tanto misteriosamente evaporano.E il film perde consistenza,non riuscendo ad emozionare come sarebbe lecito aspettarsi da tale materia narrativa ......
troppo timida
ottimo ma anche ingombrante
schiacciata al peso di Lewis risulta monocorde
decisamente più bella e sexy che in altre occasioni
non male
bravo
parte insipida
non aggiunge nè toglie nulla
un cameo
ingiudicabile
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