Regia di Stefano Tummolini vedi scheda film
Sulla sabbiosa selvaggia costa laziale, tra dune e macchia mediterranea, in una mattina di un’estate rovente si consuma una bollente passione occasionale tra uno spigoloso ragazzone di borgata ed un frequentatore qualunque di quei lidi isolati.
Dopo poco il ragazzo si adagia nudo sulla spiaggia ancora semi deserta, per il relax del fine settimana. Poco a poco il lido si comincia a riempire di anime e un gruppo di ragazze, rumorose e un po’ invadenti, finisce per entrare prepotentemente e senza bussare nella vita dell’ombroso protagonista, che pero’ un po’ si apre, dispensando consigli, pareri, considerazioni personali. Sara’ in particolare con una dolce ragazza con un grave problema sulle spalle che il ragazzo riuscira’ a trovare quella intimita’ quasi materna che fino a quel momento raramente e’ riuscito ad incontrare, specialmente con una donna.
Splendido esordio nella regia di Stefano Tummolini, “Un altro pianeta” e’ una delle piu’ folgoranti ed intense opere prime degli ultimi anni che io ricordi (insieme per citarne altre a “Pater Familias” di Patierno, “Le quattro volte” di Frammartino, "Anche libero va bene" di Kim Rossi Stuart e il recente” Corpo celeste” della Rohrwacher).
Un film girato e recitato alla Rohmer, in cui domina la spontaneita’, la naturalezza, senza il falso pudore di rinunciare a nudi integrali e a scene esplicite ma sempre funzionali e coerenti al contesto. Ed un finale denso e commovente, reso ancor piu’ straziante e magico dalla colonna sonora meravigliosa di una Giuni Russo “mediterranea” e superlativa, come sempre nella sua troppo breve ma fantastica carriera.
Sono uscito di sala con le lacrime agli occhi, come non mi capitava da tempo…. Un altro film “fantasma” che consiglierei a tutte le anime sensibili e appassionate...a chi crede ancora di potersi emozionare con la forza delle parole e la schiettezza di sentimenti genuini.
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